Politica

Nuovi sospetti di frode per Le Pen all’Europarlamento – Europarlamento

PARIGI – Ancora guai e sospetti di irregolarità per il Rassemblement National (Rn) al Parlamento europeo. Dopo la sentenza in primo grado per la maxi-frode sugli assistenti parlamentari e la condanna all’ineleggibilità di Marine Le Pen, un rapporto della direzione per gli affari finanziari dell’Europarlamento, svelato oggi da diversi media europei, tra cui le Monde, torna a guastare le feste del partito di estrema destra. In particolare, i lepenisti sono nuovamenti accusati di irregolarità finanziarie con i loro alleati nell’emiciclo di Bruxelles e Strasburgo, tra bandi di gara sospetti, fatture gonfiate e doni ad associazioni. In particolare, assieme ai partner dell’ex gruppo Identità e Democrazia, il Rassemblement National è sospettato di aver ”indebitamente speso” oltre 4,3 milioni di euro tra il 2019 e il 2024.

In quel periodo, scrive la stampa francese, il Rn non deteneva né la presidenza né tantomeno il segretariato generale di Identità e Democrazia ma gran parte di quella somma sarebbe andata a favore di due società legate all’entourage della Le Pen: il suo ex consigliere, Frédéric Chatillon nonché la moglie Sighild Blanc. Secondo il documento, svelato da Le Monde – insieme alla trasmissione televisiva tedesca Kontraste, Die Zeit e il settimanale austriaco Falter – l’agenzia di comunicazione e-Politic avrebbe percepito 1,7 milioni dopo un bando di gara ”puramente formale” e macchiato da ”gravi problemi di conformità”, si legge nel rapporto degli ispettori di Bruxelles, che ritengono, di conseguenza, ”tutte queste spese (…) irregolari”.

Lo stesso vale per la società di comunicazione Unanime, che avrebbe intascato oltre 1,4 milioni di euro per lavori di stampa e impressione, per giunta a basso costo, con margini stimati intorno ai 260mila euro. Metodi che ricordano il caso cosiddetto dei ‘kit di campagna elettorale’, quando gli stessi Chatillon, Blanc e altri membri dell’ex Front National vennero condannati per truffa, per fatti risalenti alle elezioni politiche francesi del 2012. Trasferitosi da tempo a Roma, e ufficialmente ormai senza ”relazioni commerciali” con il Rn, l’ex capo del GUD (Groupe Union Défense, sindacato di estrema destra disciolto nel 2024), non avrebbe dunque tagliato del tutto i rapporti con il partito di Le Pen, sua amica dai tempi dell’Università.

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