Liguria

Nuove tariffe Amt, l’attacco di Mascia (Forza Italia): “Penalizzano gli anziani, intervenga il garante”


Genova. Le recenti modifiche tariffarie adottate da Amt continuano a sollevare un’ondata di polemiche. Al centro del dibattito, le preoccupazioni espresse dal capogruppo di Forza Italia in Sala rossa, Mario Mascia, che contesta l’impatto economico delle nuove tariffe soprattutto sulla fascia più anziana della popolazione e la mancanza di un confronto preventivo con le parti interessate.

Mascia, citando l’indice di vecchiaia del 2024 per Genova, che indica 270,5 anziani ogni 100 giovani, sottolinea come la manovra tariffaria graverà in modo significativo proprio su questa categoria. “Saranno proprio loro, gli anziani genovesi, a partire da un misero ISEE di 12.000 euro, a doversi sobbarcare l’impatto economico più significativo di questa manovra,” dichiara il capogruppo azzurro.

Il consigliere critica aspramente il metodo adottato, che definisce partorito “da un novello Ryan Bingham,” in riferimento al personaggio spietato del film “Tra Le Nuvole,” per l’evidente disinteresse verso le difficoltà economiche di anziani e pensionati. “Non si immagina quanto gli anziani e i pensionati genovesi faticano per arrivare a fine mese e spostarsi sul territorio, senza mezzi privati che non si possono permettere o non possono più guidare,” incalza Mascia.

A peggiorare il quadro, secondo Mascia, è il mancato coinvolgimento di numerosi attori sociali e istituzionali nel processo decisionale. Di fronte a questa situazione, il capogruppo forzista lancia un appello diretto al Garante dei diritti degli anziani del Comune di Genova: viene chiesto un intervento sollecito, ricordando che tra i suoi compiti vi è quello di “sostenere ogni iniziativa volta ad assicurare alle persone anziane l’erogazione di prestazioni adeguate atte a soddisfare anche il miglioramento della qualità di vita.”

Secondo l’esponente di Forza Italia, le nuove tariffe peggioreranno sensibilmente la qualità della vita degli anziani, costringendoli a rinunciare all’utilizzo dei mezzi pubblici. Questo li penalizzerebbe nello svolgimento di attività essenziali come fare la spesa, recarsi a una visita medica o, ancora, dare un sostegno alle famiglie dei figli e ai nipoti, un ruolo che spesso li vede come figure attive e dinamiche.




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