Nuove nubi sul futuro di Faurecia Terni, incertezze e frizioni
Qualcosa ai sindacati non torna rispetto alla richiesta di cassa integrazione chiesta dalla direzione aziendale Faurecia per due settimane, coinvolgendo il 20% delle maestranze totali. Stando a quanto riportato dalla Fiom Cgil, al termine della riunione dedicata, le motivazioni fornite non sarebbero state afaftto convincenti e anzi avrebbero alimentato il sospetto che si tratti solo di una strategia tesa ad abbattere i costi. Se confermato, il quadro restituirebbe una situazione di crisi, dettata da incertezza, che arriva per di più a seguito di un’ondata di uscite incentivate e tagli di lavoratori somministrati. Nel contestare anche alcune procedure formali nella sottoscrizione della procedura di cassa, la Fiom evidenzia che la richiesta arriva a pochi giorni dal vertice in Regione proprio per discutere il futuro dello stabilimento di Terni, attivo nella produzione di marmitte.
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