Nuova funivia al Kesselberg, il Comune investe 15 milioni – Merano
MERANO. Via libera del consiglio comunale al piano di ammodernamento degli impianti di Merano 2000 del valore di 20 milioni di euro, 3,3 dei quali a carico del Comune, che detiene il 64,34% delle quote azionarie. Assente la sindaca Katharina Zeller, è stato il vice Nerio Zaccaria a difendere le ragioni della scelta di investire 20 milioni di euro per ammodernare Merano 2000, 15 dei quali per costruire un nuovo e moderno impianto di risalita al Kesselberg. Alla fine, con sedici voti favorevoli il consiglio ha approvato l’aumento di capitale: i Verdi si sono scagliati in difesa dell’ecosistema, La Civica per Merano si è mostrata scettica sulla sostenibilità dell’operazione finanziaria e critica verso l’operato dell’ex presidente della società mentre Elena Da Molin (FdI), già vice presidente di Merano 2000, con una serie di argomentazioni ha consigliato di «rimandare al futuro questo impegno».
Ma andiamo con ordine.
Il piano di investimento
Venti i milioni di euro chiesti da Merano 2000 per ammodernare i suoi impianti, trequarti dei quali destinati al rifacimento dell’impianto di risalita del Kesselberg. Il resto per opere di mitigazione dell’impatto ambientale e ampliamento di altre infrastrutture, non ultimo la deviazione di un torrente.
«Merano 2000 ci spiega che 10 milioni di euro arriverebbero o dallo Stato oppure in parte da contributi provinciali, 3.3 milioni di euro sarebbe la quota di aumento di capitale a nostro carico con 6 milioni di euro in mutui accesi dalla stessa società. Il piano di investimenti è già stato approvato dal collegio dei revisori e da una società di certificazione esterna», in sintesi l’intervento di Zaccaria. L’aumento di capitale segue però quello approvato dalla scorsa giunta per un importo pari a 4,5 milioni di euro e per un totale di 40 milioni di euro investiti negli ultimi anni per sostenere le attività della stazione sciistica. Sulla contestata scelta di rifare il Kesselberg, chiaro Andreas Zanier, presidente della società: «Oggi la pista viene poco utilizzata per i corsi di sci per via della ridotta capacità dell’impianto di risalita. Il nuovo impianto diminuirebbe a 12 i piloni, rispetto a 17, e da 15 a 5 i minuti di percorrenza ma sarebbe più integrato nella montagna. Un impianto a dieci posti che è lo standard attuale».
Verdi critici
Critico sul progetto Florian Mayr. «Nel 2022 Zaccaria prometteva che quello sarebbe stato l’ultimo aumento di capitale in quanto avrebbero gestito Merano 2000 così bene da non doverci più mettere soldi», la stoccata del capogruppo dei Verdi. Scettico Johannes Ortner sullo sviluppo continuo del comprensorio: «Merano 2000 dovrebbe finanziarsi da sé, e con il riscaldamento climatico tutto quello che investiamo non sarà ammortizzabile o comunque bisognerà creare altri bacini idrici. Uno spreco di denaro tutto rivolto allo sci e non sono d’accordo nel trasformare Merano 2000 in un grande Luna Park». Al consigliere Svp Reinhard Bauer, il quale aveva sottolineato il valore sociale di questo investimento, Ortner ha così risposto: «Volete fare passare questo investimento per intervento sociale? Sanità e abitazione sono il sociale per noi».
Ad ampliare il ragionamento ci ha pensato Ulrike Ceresara, che guarda al futuro di Merano 2000: «Il rispetto della natura oggi è il tema, ovvero un atteggiamento mentale che non ravviso in questa proposta. I bacini di accumulo fanno male al cuore, violentano la natura, abbiamo inverni con scarsità di neve e a tutti i costi si deve tenere in piedi questo settore. Poi, quel parco dei divertimenti sempre più grande alla stazione a monte della funivia, mentre dovremmo insegnare ai giovani il contatto puro con la natura». Sulla stessa lunghezza Sabine Kiem (Team-K): «Critichiamo una società che pretende di avere tutto e subito e per diminuire di dieci minuti il tempo di attesa in seggiovia spendiamo 15 milioni di euro!». E anche Lukas Gioga (Sinistra): «Il comune ci mette 3,3 milioni di euro ma si fatica a trovare fondi per altre emergenze sociali!».
Il caso Kesselberg
Se condividono il sostegno a Merano 2000, i civici sono però critici su una operazione finanziaria a opera dell’ex presidente Walter Weger assieme all’avvocato Stefan Thurin.
«Da tempo, e senza successo, abbiamo chiesto le perizie sull’immobile da acquisire e sul terreno destinato all’ampliamento della stazione del Kesselberg, quindi, ci siamo informati – le parole dell’ex assessora Albieri -. Nel 2006 lallora ex presidente Weger, poi candidato per la SVP, e l’avvocato Thurin, che non ha bisogno di presentazioni, comprano per 2.000 euro un terreno di 17.564 m2. Nel 2017 Thurin cede la sua parte a Weger che nel 2024 vende per ben 220.000 euro 6.500 m2 di quel terreno alla società Merano 2000, con un enorme incremento rispetto all’investimento iniziale». A ruota la collega Beatrice Calligione: «Presumibilmente Weger era a conoscenza del fatto che quel terreno sarebbe stato utile a Merano 2000, quindi, sollevo dubbi sulla etica dell’operazione. Inoltre, mi chiedo come si arrivi nel 2024 a questa valutazione del terreno». Dubbioso Andrea Casolari sulla sostenibilità finanziaria dell’operazione a debito, visto il carattere aleatorio dei futuri ricavi e la natura societaria pubblica di Merano 2000.




