, nuova donazione arricchisce l’Archivio Lampertico

Un nuovo, prezioso tassello va ad arricchire l’Archivio della famiglia Lampertico custodito presso la Biblioteca Civica Bertoliana. Nei giorni scorsi, Luciana Lampertico Marchisio ha donato alla biblioteca oltre 30 volumi in memoria del marito Fedele Lampertico (1929–2023), tra cui spiccano eleganti esemplari rilegati contenenti più di un centinaio di nuptialia, rare stampe celebrative di matrimoni che testimoniano i legami della famiglia con altre casate illustri del Vicentino, come i Mangilli, Piovene e Balbi.
La donazione è stata ufficializzata con una cerimonia a Palazzo Cordellina, dove è stata anche scoperta una targa commemorativa nella sala che già ospita la quadreria di famiglia, donata nel 2016. Si rinnova così il legame tra una delle famiglie più influenti della Vicenza tra Ottocento e primo Novecento e l’istituzione bibliotecaria cittadina.
L’Archivio Lampertico è un fondo stratificato e di straordinaria importanza, che documenta l’attività pubblica e privata del senatore Fedele Lampertico e dei suoi discendenti, offrendo a studiosi e cittadini uno spaccato vivido delle trasformazioni culturali, sociali e politiche del territorio.
«La Bertoliana – ha dichiarato il presidente Alberto Galla – continua a rendere fruibile e valorizzare questo patrimonio, che è ormai parte della memoria collettiva della città. Ringraziamo Luciana Lampertico per la generosità e per la fiducia rinnovata nella nostra istituzione».
A fare eco l’assessora alla cultura Ilaria Fantin, che ha lodato lo spirito del mecenatismo contemporaneo: «Simili donazioni trasformano beni privati in risorse pubbliche. La città cresce anche grazie a questi gesti di condivisione».
Il legame tra la famiglia Lampertico e la Bertoliana affonda le radici nel 1836, quando Domenico Luigi e Fedele Gaetano Lampertico donarono i primi manoscritti. Da allora, una lunga serie di lasciti ha arricchito il fondo: carte marittime, diari, fotografie, corrispondenze e persino ritratti di famiglia realizzati da grandi artisti come Ubaldo Oppi e Giovanni Busato.
Una memoria viva, che grazie a questa nuova donazione si rinnova, dimostrando come la storia privata, se affidata con generosità alla collettività, possa diventare parte integrante del patrimonio culturale di una città.
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