Nuova diga, il quinto cassone è in porto: avrebbero dovuto essere 12 entro fine 2024
Genova. Il rimorchiatore Gianemilio è tornato a fare il suo lavoro, dopo mesi di attesa, e questa mattina il quinto di 93 cassoni necessari per la costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova.
Era atteso, in base a un cronoprogramma che i costruttori di PerGenova stanno rielaborando in queste settimane, il 22 settembre scorso.
Sempre in base al cronoprogramma – che vede comunque ancora la conclusione dell’opera a novembre 2026 – entro il 31 dicembre di quest’anno i cassoni affondati in mare davanti alla Lanterna avrebbero dovuto essere 12. Ma questo obiettivo è ormai, inevitabilmente, impossibile da centrare.
Il commissario e ora presidente della Regione Liguria Marco Bucci non vuole sentir parlare di ritardi e sostiene che attraverso le lavorazioni in parallelo l’opera sia addirittura “in anticipo” sui tempi.
Tuttavia è stata la stessa Autorità portuale ha spiegare che ci sono stati, nei mesi passati, diversi ostacoli alla prosecuzione dell’opera, da quelli legati alle condizioni meteo marine, a quelli tecnici, con alcuni problemi nell’assestamento delle strutture, fino a quelli normativi, legati agli interrogativi sul riempimento dei cassoni con materiali di risulta di dragaggi e scavi di grandi opere.
In particolare il quinto cassone, che doveva essere pronto settimane fa, è stato rimesso a punto dopo alcuni problemi strutturati riscontrati in fase di collaudo.
Altri difetti di fabbricazione sono stati sistemati in queste ore da una squadra di subacquei al lavoro sui cassoni già affondati.
Mentre il quinto cassone viene posizionato, e questa volta senza intoppi vista l’assenza di mareggiate, un sesto è in fase di costruzione nei cantieri di Vado Ligure. Si tratta, come noto, di parallelepipedi prefabbricati in calcestruzzo alti 33 metri.
La nuova diga costerà oltre 900 milioni di euro solo per la prima fase. Le risorse, messe a disposizione dall’Autorità portuale, provengono dal fondo complementare al Pnrr per il quale non vale la scadenza della fine 2025. Su questa – e di altre grandi opere – hanno fatto il punto, ieri a Roma, il governatore Marco Bucci con la premier Giorgia Meloni e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Tra le novità anche l’entrata in funzione di una nuova barge, chiatta che serve per assemblare i cassoni e che avrà una capacità di produzione doppia rispetto all’impianto utilizzato finora a Vado. E ancora attesa invece la terza imbarcazione che avrebbe dovuto velocizzare la posa delle colonne di ghiaia che costituiscono il fondamento per i cassoni.