Nuoro. Viaggio nell’archeologia e nella storia della Sardegna sulle orme di Asproni – VIDEO
NUORO – Il presidente nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana (AMI) il professor Michele Finelli, ha fatto visita a Nuoro questa mattina, accompagnato dal professor Annico Pau e dai membri della sede locale dell’Associazione, nell’ambito di un convegno dedicato alla valorizzazione della memoria risorgimentale e dell’identità Nazionale. È la visita al Museo è stata l’occasione per divugarne la conoscenza e scoprirne I tesori.

Cosseddu, Pau e Finelli (foto S.Novellu)
La giornata è iniziata con una visita guidata alla dimora storica di Giorgio Asproni, oggi Museo Archeologico Nazionale, dove il direttore Antonio Cosseddu ha accolto la delegazione illustrando con dovizia di particolari lo spazio museale, con un excursus sulla preistoria e storia della Sardegna, illustrata attraverso la preziosa raccolta di reperti di epoca nuragica, prenuragica, cartaginese e romana in esso esposti, in gran parte rinvenuti nel territorio circostante dal Gruppo Grotte Nuorese. Durante la visita, è stata sottolineata l’importanza del palazzo come custode del “valore dell’identità sarda”, pur riconoscendo la necessità di adeguare ulteriormente gli spazi museali.

Visita guidata al Museo Archeologico (foto S.Novellu)
Al termine della visita, il gruppo si è portato all’esterno, nel giardino del Palazzo, dove si è tenuto il convegno, presieduto dal professor Pau il quale, nel ringraziare il Direttore del Museo per l’ospitalità, ha posto l’accento sull’esigenza della valorizzazione della cultura sarda e locale, attraverso la valorizzazione dei suoi spazi, omaggiandolo con alcune pubblicazioni dedicate a Giorgio Asproni. Un momento significativo dell’incontro è stata la lettura di una lettera con cui Giorgio Asproni donava il palazzo alla comunità di Nuoro per l’istituzione di un lazzaretto per i malati di colera, specificando che persino le posate d’argento dovessero essere vendute a beneficio dei poveri.

L’omaggio di Pau a Cosseddu (foto S.Novellu)
Il presidente nazionale dell’AMI ha quindi preso la parola, ricordando le origini sarde del nonno e illustrando il periodo delle guerre risorgimentali, il ruolo cruciale dei mazziniani nel processo di costruzione della Repubblica Italiana e il contributo inestimabile offerto alla Sardegna da Giorgio Asproni, figura di spicco del repubblicanesimo e del mazzinianesimo sardo. Nonostante il suo passato da canonico penitenziere del capitolo di Nuoro, infatti, Asproni mantenne rapporti con il Vaticano, intervenendo in più occasioni per chiedere la sospensione della pena di morte. È stato ricordato, inoltre, come all’epoca i deputati non percepissero stipendio e come Asproni esercitasse diverse professioni, tra cui quella di giornalista, per mantenersi e di come il suo raro tornare a Nuoro fosse legato alle continue richieste di favori personali che riceveva una volta giunto in Sardegna. Un aneddoto significativo ha riguardato la sua reazione alla Breccia di Porta Pia, quando, trovandosi a Firenze, salì su Palazzo Vecchio per sventolare la bandiera italiana.

Il giardino del Museo Archeologico – gia’ casa Asproni (foto S.Novellu)
La storia del palazzo Asproni è stata ripercorsa nelle sue varie trasformazioni e utilizzi: oltre a sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso, nel 1921 un nipote di Giorgio donò la casa al Comune con la precisa condizione di adibirla a scuola e di creare una piazza dedicata allo zio. L’edificio fu utilizzato come uffici e istituti scolastici fino al 2000, quando divenne la sede dell’attuale Museo Archeologico Nazionale, testimoniando il legame indissolubile tra la figura di Giorgio Asproni, la storia di Nuoro e l’identità sarda. In ricordo di questo esponente storico, mazziniano, massone, infine, l’Associazione Mazziniani Italiani ha istituito una borsa di studio sulla storia contemporanea, con un premio di 1500 euro affinché gli studenti possano approfondire la conoscenza Giorgio Asproni come personaggio storico del Risorgimento.
LE IMMAGINI:
F. Nieddu
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