November Növelet – Electrical: Lampi dietro le nuvole :: Le Recensioni di OndaRock
I November Növelet rappresentano l’altra faccia di una luna sempre nera. Le loro sonorità minimali di marca wave sono infatti complementari alla carica più abrasiva e mascolina degli Haus Arafna, progetto industrial di culto oltre che nome di punta della scuderia Galakthorrö. Due mondi comunque sovrapponibili, considerando che dietro queste misteriose realtà si nasconde una coppia (Mrs. e Mr. Arafna) attiva in quel di Braunschweig da oltre tre decenni. Per la loro label, poche uscite ma molta qualità.
“Electrical”, quarto full-lenght dopo “From Heaven To Earth” (1999), il quotato “Magic” (2007) e il più recente “The World In Devotion” (2015), non cambia più di tanto le carte in tavola: il sound resta saldamente ancorato a quello stato mentale (oltre che musicale) chiamato angst-pop, dove il lavoro di sottrazione finisce quasi per scavare nelle viscere dell’ascoltatore. Una filosofia dell’angoscia immediatamente riconoscibile già a partire da “All The Blame” (una litania siderale), “Möwen” (il primo singolo) e nella ritmata title track, un passaggio nel quale il magnetismo dei synth analogici si sposa alla perfezione con delle vocals ancora una volta gelide e paralizzanti.
Tuttavia, se vogliamo cercare la composizione più intrigante dell’album, dobbiamo attendere le stranianti evoluzioni sonore di “I Look Into Faces”, un brano che ridisegna i più accattivanti paesaggi futuristici di inizio 80’s, pur con l’inconfondibile nonché oppressivo incedere di scuola Galakthorrö.
Il disco ci offre anche qualche breve intermezzo strumentale incastonato dentro questa fosca coltre di nubi non priva di accattivanti bagliori elettrici (il pregevole epilogo “Cry For Blood”), lampi improvvisi capaci di riportare a galla una creatura che a distanza di tanti anni forse ha ancora qualcosa da dire. Non i migliori November Növelet, ma il livello complessivo è senza dubbio discreto.
12/11/2025




