Cultura

Notte davvero: Speranze e illusioni notturne ammantate di sintetico :: Le Recensioni di OndaRock

Al suo terzo album nel giro di pochi anni, è severamente vietato inquadrare Castelli come meteora o peggio fenomeno esclusivamente locale di una scena, quella musicale monzese, che in realtà è attiva da almeno tre decadi. Il nostro, pur provenendo dall’indie, ha ormai sposato definitivamente principi e coordinate estetiche dell’onda elettronica, che lo portano a realizzare ancora una volta canzoni sperimentali incastonate in un contesto pop, con l’aiuto del fido Luca Urbani (programmazione, arrangiamenti e synth).

“Notte davvero”, uscito per la label Spittle Records, ci presenta così nove episodi di pop sintetico ammantati di malinconia e introspezione, con una sensibilità tipicamente nordica e la leggerezza di chi non si prende troppo sul serio. A che servirebbe poi la seriosità in questo disgraziatissimo paese dove il genere musicale di cui si parla ha il ban perpetuo, a Castelli in fondo è sufficiente omaggiare con sincerità i suoi riferimenti musicali che lo e ci riportano oltre Manica, a quei mostri sacri con cui siamo cresciuti.
Urbani dal canto suo, in compagnia di vecchi e nuovi compagni di viaggio come Andy Fumagalli (Bluvertigo), Styloo ed Eugene, si fa notare per un marcato romanticismo in certe escursioni strumentali, sebbene i suoi synth occasionalmente arrivino a sconfinare in territori più oscuri, complice la chitarra mai invasiva e ben bilanciata di Claudio Chiodi. Così facendo, il disco riesce a mantenere una sua solidità artistica dal primo all’ultimo pezzo, senza picchi eccessivi in un senso o nell’altro, e questo lo rende probabilmente il più omogeneo tra i lavori pubblicati finora dall’artista.

Menzione particolare per la title track, per “Disco Pianeta” che ci regala un ispiratissimo Andy Fumagalli al sax, e per il frizzante singolo apripista “Londra nel deserto” (gira e rigira, sempre in Uk si va a parare con sommo gaudio), con un semplice consiglio: approcciatevi all’ascolto di “Notte davvero” in cuffia, possibilmente in orari notturni come il titolo parrebbe suggerire, e immergetevi in questi pezzi senza voler esercitare alcun controllo che non sia abbandonarsi alle proprie emozioni. Le orecchie educate faranno il resto.

14/06/2025




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