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Normandy Channel Race, incidente spaventoso tra una barca a vela in gara e un cargo italiano


Un incidente spaventoso nelle acque della Manica, teatro della Normandy Channel Race, la tradizionale regata velica (due persone a bordo di ogni barca) con partenza e arrivo a Caen, in Normandia. Sono le 1.50 della notte tra martedì e mercoledì 28 maggio quando il Class40 (un monoscafo di circa 12 metri) degli skipper francesi Thomas Jourdren e Cédric De Kervenoaël viene spezzato in due. L’impatto, con un cargo italiano, è devastante, complici anche le condizioni di mare particolarmente complicate. Ma le conseguenze, fortunatamente, non sono drammatiche per l’equipaggio: Jourdren e De Kervenoaël vengono salvati e trasportati in ospedale, a Brest, per accertamenti.

La dinamica dell’incidente

Nella zona dell’incidente (al largo di Brest) accorrono gli skipper Pamela Lee e Jay Thompson del Class40 Empower, oltre al coordinamento, gestito dal Cross di Corsen (Centro operativo regionale di sorveglianza e salvataggio), che schiera diversi mezzi di soccorso. Tra questi un elicottero H160 della Marina francese, che alle 2:15 del mattino riesce a recuperare i due naufraghi: uno illeso; l’altro ferito leggermente, curato all’arrivo dai vigili del fuoco della base navale di Brest e poi trasferito all’ospedale universitario per ulteriori esami. Ora è in corso un’indagine per determinare le circostanze esatte dell’incidente, con le autorità marittime che hanno ordinato al cargo italiano di interrompere la rotta e dirigersi verso il territorio francese. La barca a vela incidentata sarà oggetto di un rimorchio il prima possibile, con l’aiuto dei mezzi attualmente in zona.

Jourdren: “Ci hanno accusati di essere disonesti”

Sulla pagina Facebook della Neo Sailing Technologies (la squadra velica di Jourdren) è presente qualche dettaglio in più sull’accaduto. “Nonostante le precauzioni prese prima dell’impatto, compreso il tentativo di coordinarsi via radio con il cargo, l’impatto è stato violento: la prua della nave mercantile ha letteralmente spezzato la barca a vela”. Spaventosa la testimonianza dello stesso Jourdren: “Trenta minuti prima della collisione ho provato tre volte a mettermi in contatto, senza risposta. Quando ci siamo riusciti, ho detto loro che stavamo navigando sottovento (chi naviga sottovento ha la precedenza, ndr) e che volevamo proseguire. Il cargo ha confermato che avrebbe cambiato rotta”. Ma qualcosa va storto: “Il cargo non stava deviando. Tra nebbia fitta e mare mosso, Cédric (l’altro velista, ndr) ha provato a rimettersi in contatto. Quando hanno risposto, ci hanno detto che la velocità di 16/17 nodi non poteva essere realmente quella di una barca a vela, accusandoci di essere disonesti e proseguendo per la loro strada”. Dopo l’impatto, rimasti aggrappati a un pezzo della loro barca, Thomas e Cédric sono riusciti a lanciare il Mayday.




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