Nordio in tour elettorale per Cirielli cerca voti in carcere e tra i nostalgici P2
È il ministro della “Giustizia”, si vanta ininterrottamente della sua cultura e delle sue letture in varie lingue, che sciorina tutte le volte che parla. Ma se c’è da far politica e da raggranellare qualche voto per un candidato meloniano il Guardasigilli Carlo Nordio non si tira indietro. Anche a costo di commettere una davvero grave sgrammaticatura istituzionale. Come la visita di martedì 18 novembre nel carcere di Secondigliano. Dove al suo fianco figura, ampiamente ripreso dalle tv, il candidato alle elezioni regionali campane Edmondo Cirielli, oggi viceministro agli Affari esteri, nonché generale dei carabinieri nella vita, deputato di Alleanza nazionale dal 2001.
In quel carcere ci sono oggi 1.500 detenuti, rispetto ai 1.100 posti disponibili. E 1.500 voti, o almeno una buona parte di essi, non possono che far gola a un candidato alla poltrona di presidente della Regione Campania che i sondaggi danno indietro di almeno una dozzina di punti rispetto a Roberto Fico. E allora perché farsi degli scrupoli istituzionali? Certo non quelli di Cirielli che si comporta da candidato e piglia dove può pigliare.
Ma in questo caso è il ministro della Giustizia Nordio a metterci la faccia, proprio lui che in questi ormai tre anni e un mese di governo non ha certo brillato nella sua politica carceraria, compresa la penultima gaffe sul sovraffollamento che evita i suicidi e sull’ultima, detta proprio a Secondigliano a fianco di Cirielli, su Licio Gelli che “può dire anche cose giuste”, come quella di aver sostenuto la separazione delle carriere. Evidentemente, in vista del referendum sulla legge costituzionale contro i giudici, gli fanno gola anche i voti dei fan nostalgici del Grande Maestro della Loggia P2.
Altro che preoccuparsi delle carceri che scoppiano e dei detenuti che crepano, qui è solo una questione di voti.
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