Marche

nonno acquisito condannato a 4 anni con rito abbreviato. E i genitori piangono


PESARO Un pianto liberatorio, di commozione per il riconoscimento di un fatto gravissimo, una battaglia legale ed emotiva difficile da reggere. Subito dopo il pronunciamento della sentenza i genitori si sono stretti in un lungo abbraccio. Il caso riguardava una bimba di 7 anni, con il nuovo compagno della nonna, un 57enne, accusato di atti sessuali su minore per averla palpeggiata e accarezzata. Il caso è stato discusso davanti al Gup del tribunale di Pesaro e l’uomo, che affrontava il procedimento con rito abbreviato, avrebbe, in più occasioni, accarezzato e toccato la bambina nelle parti intime da sopra i vestiti. 

La vicenda

La storia si consuma a Pesaro, in un contesto familiare. La bambina sarebbe diventata la presunta vittima delle attenzioni dell’uomo. Il racconto della minore era stato cristallizzato in un incidente probatorio nel giugno 2024, con la bambina sostenuta dai familiari e psicologi. Tutto era scaturito dalle confidenze fatte alla madre. Poi la denuncia che ha fatto partire le indagini e la richiesta di rinvio a giudizio. Una perizia aveva dichiarato la bimba capace di poter testimoniare ed essere consapevole di stare a processo. Gli approcci contestati sarebbero avvenuti in più circostanze: al mare nell’acqua, ma anche a casa sul divano o sulla sedia. Racconti agghiaccianti, ma finiti negli atti del processo come prova. L’accusa di violenza sessuale su minorenne tra l’altro è aggravata dal fatto che la bimba non aveva neppure dieci anni.

La condanna

L’uomo è difeso dall’avvocato Matteo Rondina che aveva chiesto l’assoluzione con formula dubitativa rilevando svariate incongruenze nell’impianto accusatorio. La famiglia della bambina si è costituita parte civile tramite l’avvocata Elena Fabbri che ha formulato una richiesta risarcitoria di 50mila euro. Il pubblico ministero aveva chiesto 6 anni di condanna per l’uomo. Ieri il giudice ha riconosciuto l’ipotesi più lieve della violenza sessuale, ma ha confermato di fatto le accuse e ha condannato l’uomo a 4 anni di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 5mila euro, rimandando al tribunale civile la questione del risarcimento. «Siamo contenti che sia stata riconosciuta l’attendibilità della bimba attraverso una sentenza di condanna – spiega l’avvocata Elena Fabbri – sono fatti ignobili ed è importante chiedere giustizia e che siano adeguatamente condannati. La famiglia è soddisfatta, non c’erano interessi economici, ma solo la volontà di veder riconosciuta la dignità e la credibilità di una bambina di appena 7 anni che ha il diritto di vivere la sua innocenza».




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »