«Non sono venuto in Italia per lavorare. Se mi cercano ti sciolgo nell’acido»
di Enzo Beretta
«Non sono venuto in Italia per lavorare. Io ti ammazzo, ti scioglierò nell’acido se dovessero chiamarmi a lavorare da altre parti, considerando che sarò disoccupato». Sono anche queste le parole al vaglio del tribunale di Perugia, pronunciate secondo l’accusa da un romeno di 67 anni alla moglie. L’uomo è sotto processo davanti al giudice Alberto Avenoso con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e stalking; nella prossima udienza in programma per il 16 ottobre inizieranno ad essere sentiti i testimoni della difesa.
Le accuse Il pm Laura Reale racconta di «condotte reiterate di minaccia ed ingiuria, nonché di aggressione fisica» attraverso le quali «costringeva la compagna convivente ad un regime di vita umiliante e degradante». «Non contribuiva in alcun modo al ménage familiare e in sostanza viveva a spese della donna – si legge nell’imputazione – pretendendo di non far nulla anche a fronte delle recriminazioni della persona offesa che ingiuriava e minacciava».
Il bicchiere rotto puntato alla gola La richiesta di rinvio a giudizio riporta una serie di episodi avvenuti tra il 2022 e il 2023. «Schiaffi al volto» della donna e «suppellettili distrutti in cucina» durante «una discussione conseguente alla richiesta di lasciare casa», un «bicchiere rotto pntato alla gola» della moglie «dopo una furiosa discussione determinata dall’atto del suo licenziamento», apparente disinteresse conme quando «a seguito di un intervento della donna per l’asportazione di un polipo, si rivolgeva alla stessa dicendole ‘Non mi interessa che problemi di salute tu abbia, in ogni caso devi lavorare e portare i soldi a casa, se vuoi che io vada via dammi 20 mila euro e lascio casa».
‘Ti ammazzo’ Una volta, «dopo essere partito per una vacanza in Romania, parlando con la compagna al telefono, alla richiesta di quest’ultima di non far rientro in Italia, la minacciava dicendole ‘Se non mi fai rientrare ti ammazzo e poi mi suicido, io torno perché ho deciso così’. L’imputato è difeso dall’avvocato Vittorio Lombardo, la persona offesa ha deciso di costituirsi parte civile attraverso gli avvocati Alessandro Vesi ed Erika Paiolo.
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