“Non sono pronta per essere la madre di una ragazzina di 14 anni. Perché la società non permette di dire che essere mamma è difficile o che una donna non ama farlo?”: lo sfogo virale
È lo sfogo di una mamma postato dal New York Post e originariamente da Kidpost a far discutere genitori e non, sui social. La mamma si chiama Ginger Gorman e scrive: “Come molte di voi, ho trovato la genitorialità incredibilmente difficile. Quando ho avuto la mia prima figlia nel 2010, ho sofferto di una grave depressione post-partum, una condizione comune in Australia, dove una donna su cinque ne è colpita. Amo profondamente i miei figli, ma non amo il fatto di essere madre. Ogni giorno è una fatica”.
E Gorman racconta di aver confidato a un’amica di non essere “pronta per essere la madre di una ragazzina di 14 anni”. La risposta dell’amica? “Sì. Nulla ti prepara a questo. I figli crescono, e crescono anche i loro problemi”. E così l’autrice del pezzo e mamma continua: “Quando i bambini sono piccoli, i genitori si preoccupano di cose come l’alimentazione o la dentizione. Ma con il tempo, le preoccupazioni cambiano. I genitori di adolescenti devono affrontare problemi come autolesionismo, pensieri suicidi, uso di droghe, dismorfofobia, identità razziale, cyberbullismo estremo e rifiuto scolastico. I problemi di salute mentale tra i giovani sono esplosi dopo il COVID. Dieci anni fa ho scritto delle mie difficoltà come madre e ho ricevuto reazioni molto dure, incluso un messaggio di odio da parte di un uomo che mi ha definita ‘stronza egoista’. Mi ha detto che ‘non meritavo neppure di avere figli’. E ha aggiunto che provava pena per loro (che, per la cronaca, sono persone meravigliose e ‘in piena fioritura’)”.
Poi, arriva una domanda fondamentale: “Questo genere di astio contro le madri che esprimono dubbi sulla genitorialità è molto comune, ma solleva una domanda interessante: perché la società non permette alle donne di ammettere che fare la madre è difficile, o che magari non è nemmeno qualcosa che amano fare?“. La conclusione è netta: “Se vogliamo che le donne abbiano figli — e che non se ne pentano — dobbiamo assicurarci che ricevano il sostegno di cui hanno bisogno, invece di lasciarle sole a lottare”. L’articolo integrale di Ginger Gorman è pubblicato da New York Post.
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