«Non sono io a uscire sconfitto. I i rifiuti a Fano sono un costo, quella discarica è di Aset»
Andrea Biancani, sindaco di Pesaro: tradito dai colleghi del centrosinistra e lasciato solo all’assemblea dell’Ata.
«Non sono io lo sconfitto, i perdenti sono tutti coloro che non hanno dato alternative, non hanno trovato una soluzione».
Ma lei non aveva capito che aria tirava?
«Certo, ma non voglio essere complice di questo sistema che non decide. A partire dalla Regione che propone un piano impresentabile e si limita a parlare di ampliamento dell’esistente. Quando Cà Asprete tra due anni sarà esaurita vedremo cosa accadrà».
Serfilippi, sindaco di Fano, però ha trovato la soluzione, l’ampliamento di Monteschiantello.
«Per favore, quella discarica è di Aset, se noi conferiamo i rifiuti a Fano, paghiamo, anzi pagano i cittadini. Loro ci vendono uno spazio che per noi è un costo. E una azienda come Marche Multiservizi, senza una discarica, non ha ragione di esistere».
Però c’è l’opzione termovalorizzatore.
«Una follia. Nel 2030 sarà pronto un impianto che costa 400 milioni di euro? E chi li tira fuori quei soldi, quale azienda? L’unica soluzione è ancora pesare sulle tariffe a carico dei cittadini».
Come andrà a finire?
«Se penso al gioco a rimpiattino sul progetto Riceci il comportamento dei sindaci mi sembra davvero assurdo. L’Ato dovrà optare per l’ampliamento di Cà Asprete perché è l’unica discarica della nostra provincia. E comunque vada con l’obbligo della distanza di 1.500 metri da luoghi abitati, il nuovo impianto si farà solo nell’entroterra. Proprio là dove i sindaci non vogliono discariche. Io non sono arrabbiato con loro, Sono indignato con la Regione che ancora una volta non decide nulla. Quando entreremo in emergenza, perché da qui non si scappa, le uniche certezze saranno l’aumento delle tariffe e il fatto che io l’avevo detto».
Però su Riceci lei si è votato contro.
«Ho solo confermato che non ero a favore di quella discarica, ma chiedevo garanzie per tutti».
Però domani tre suoi emendamenti sul Piano regionale di Gestione dei Rifiuti saranno discussi.
«Certo, la verifica di impatto sanitario, per tutelare la salute dei cittadini e far chiarezza sulla non pericolosità degli impianti, il rafforzamento delle osservazioni che sottolineano come l’attuale Piano regionale «danneggi le imprese sul territorio che, con queste premesse, pagheranno di più per lo smaltimento dei rifiuti».