Liguria

Non solo delitto del trapano: il Dna prelevato a Verduci sarà comparato con le tracce lasciate dall’assassino di Anna Rossi Lamberti


Genova. Il Dna prelevato lo scorso 2 dicembre a Fortunato Verduci, il carrozziere di 65 anni accusato di avere ucciso Luigia Borrelli nel 1995, sarà comparato anche con le tracce biologiche trovate sul luogo dell’omicidio della merciaia Anna Rossi Lamberti.

Verduci non è indagato per questo secondo delitto, ma la comparazione sarà ora possibile dopo il prelievo ufficiale avvenuto lo scorso 2 dicembre davanti al giudice Alberto Lippini. Anche in questo caso prima della comparazione dovrà essere dato avviso ai difensori.

La pm Patrizia Petruzziello aveva deciso di riaprire il secondo cold case dopo che il carrozziere, intercettato per l’omicidio del trapano, aveva chiesto ai colleghi cosa potesse succedergli con due omicidi.

Lamberti, 72 anni, venne massacrata nella sua casa a Marassi nel 1998 e alla fine le vennero rubati tre anelli. Anche Borelli, che si prostituiva in un basso di vico Indoratori, venne rapinata dopo essere stata trucidata. Ma mentre per questo delitto gli inquirenti avevano conservato una traccia senza mai usarla, per l’omicidio della merciaia le tracce di Dna lasciate su una tazzina e sotto le unghie della vittima sono stati già usati e quindi sono in parte degradati.

Verduci resta indagato a piede libero visto che il gip, il Riesame e anche la Cassazione hanno respinto la richiesta della Procura di arrestarlo. Per la comparazione del Dna del delitto del trapano la consulente si è presa 90 giorni e i risultati non arriveranno prima del 2 febbraio. Dopo il passaggio tecnico, la pm Patrizia Petruzziello chiuderà le indagini per poi chiedere il processo.

Il carrozziere era stato individuato grazie al Dna estratto da una macchia di sangue trovata sulla scena del crimine. Il profilo era risultato compatibile con quello di un cugino, che si trovava all’epoca recluso nel carcere di Brescia, E da lì gli inquirenti hanno trovato il codice genetico esatto di quello che per l’accusa è l’assassino. La procura aveva chiesto l’arresto ma sia il gip che il Riesame lo avevano negato pur confermando il quadro “granitico” degli indizi. Secondo l’accusa Verduci, ludopatico e pieno di debiti, uccise Luigia per rapinarla dopo averla picchiata brutalmente.




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