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“Non ho passato un provino al cinema, ho evitato la crisi ribaltando me stesso. Consiglio il nudismo, è libertà massima”: parla il ‘cantattore’ Giovanni Toscano

Giovanni Toscano è un “cantattore”, una via di mezzo tra cantautore e attore di cinema e fiction. Tra le produzioni a cui ha partecipato si contano le prime due stagioni della fiction di Rai1 “Studio Battaglia” e un ruolo in “Romantiche”, film di Pilar Fogliati con la sceneggiatura di Giovanni Veronesi. Poi la musica. Dopo l’opera prima “Arrogantissimo” del 2023, Toscano alza l’asticella con “Un posto migliore” (LaTarma Records; distribuito da ADA Music Italy). Brani che sono la summa delle riflessioni dell’artista sulla vita, la riscoperta del sé, ma anche una lucida analisi della società di oggi tra spaesamento e nuove consapevolezze.

In “Che cosa vuoi” si parla di desideri dai soldi all’amore, l’invito ad ascoltare i desideri più profondi in “Oggi”, c’è anche la preghiera laica “Magari esistesse il Paradiso” mentre in “Walk Of Shame” ci si pone una domanda onesta: perché quando si parla di sesso abbiamo ancora così paura del giudizio altrui?. Infine in “Piccolo tornado” il racconto di un’estate passata su un’isola deserta, persa nel mediterraneo, dove tutti vivono nudi e dormono dove capita.

“Il nudismo è stato una esperienza incredibile” – Ho sempre adorato fare bagni nudo, è bellissimo. Mi sono ritrovato in una isola sperduta, dove non c’era assolutamente nulla, una casupola, un po’ di ombra fondamentale durante il giorno durante l’accampamento e basta. Dormivo con la zanzariera, così potevo vedere le stelle, mi proteggevo dagli scorpioni. Nel perimetro di questa esperienza il nudismo l’ho trovato un qualcosa di incredibile perché cambia proprio le relazioni sociali. Non esiste più la ‘divisione’ creata dagli abiti. Quindi, anche se non so bene in che modo, cambia il rapporto umano. Lì nessuno ti chiede che lavoro fai, sicuramente c’è un ambiente un po’ più rilassato, ‘fricchettone’… Anche il modo di conversare, di conoscersi cambia e questa cosa l’ho trovata bellissima, molto liberatoria. Sono molto fisico generalmente, quindi tocco la spalla, le braccia e le mani, ma in quel contesto non si fa perché si è nudi ed è importante tenere una distanza, ma lo si fa in modo molto naturale, molto semplice e questo l’ho trovato bellissimo. Poi, chiaramente, c ‘è tutta la bellezza del fatto di vivere gli agenti naturali sulla pelle, quindi il sole, il mare, il vento caldo. Lo consiglio a tutti. So che ci sono anche spiagge nudiste con un aspetto sessuale più marcato, ma quello che ho vissuto io era assolutamente senza malizia ed era un vero e proprio stile di vita.

“Il posto migliore? L’ho cercato dentro di me” – Per me è una ricerca, nel senso che è tutto è partito da un ‘no’ lavorativo per un ruolo al cinema. Ne avevo fatti sette nell’arco di un anno per quella produzione. Sono entrato un po’ in crisi e mi sono detto: ‘Aspetta Giovanni, però la tua vita non può dipendere da quel tipo di soddisfazione’. Quindi sono andato alla ricerca di un posto migliore. Il posto migliore penso che sia l’evoluzione del miglioramento della nostra vita, la ricerca della oasi nel deserto della nostra esistenza. Così sono tornato a Pisa, ho ritrovato i miei amici, mi sono emozionato, ho avuto la consapevolezza di avere una famiglia come punto di riferimento e poi la bellezza di coltivare i rapporti. Tutto questo è il mio posto migliore.

“La terapia è importante, ma non tutti possono permetterselo” – Sicuramente per me è stato importante anche andare per due anni in terapia, però mi rendo conto che non tutti possono permetterselo sia economicamente che per il tempo. Anche dal punto di vista scolastico e culturale è importante il dialogo. Io sono stato fortunato perché ho avuto un insegnante di religione intelligente e parlavamo parecchio, più che ora di religione sembrava l’ora di filosofia. Ma capisco che non è sempre così per questo è fondamentale introdurre l’educazione civica e l’educazione sessuale.

“La paura del fallimento segna la nostra società” – Credo sia molto presente nella nostra società la paura del fallimento, la paura di perder tempo e la paura che un giorno ci andrà male. Quindi siamo sempre pronti a pararci culo. L’arte e il fatto di aver scritto un romanzo che parla molto di me, hanno scoperto alcune mie piccole fragilità e ossessioni. Tra le tante domande che mi sono posto il perché ci tenessi così tanto ad apparire, a far vedere che sono bravo, quindi ad avere conferme esterne. Invece ho capito che mostrare i miei difetti, le mie fragilità è importante. L’unico difetto di questo atteggiamento è che chi hai davanti potrebbe usare i tuoi punti deboli a proprio vantaggio. Ma alla fine è scoprirsi vulnerabili è liberatorio, così come anche immergersi nella libertà sessuale è stata qualcosa che dovuto conquistare, perché venivo invece da un ambiente abbastanza represso ed è stato bello quando tre anni fa poi ho scoperto che la sessualità è un qualcosa di libero e giocoso.

“La crisi dei ragazzi di oggi” – La crisi delle nuove generazioni? È tutto legato alla performance, al fatto che comunque oggi la sessualità è stata sdoganata, ma manca la consapevolezza di come vivere questa libertà. I ragazzi oggi si chiedono: Ok, quindi sono libero, ma in che modo? Come faccio? Cioè cosa devo fare? Cosa vuol dire che sono libero sessualmente?

“Lontano dai social? Si può vivere” – A volte mi impongo di disinstallare e poi reinstallare Instagram dal telefonino, ma anche altre app. Appena vedo che sto esagerando con la dipendenza con i social, levo tutto. L’isola deserta che ho vissuto è stata una esperienza incredibile perché non prendeva il telefono quindi io per dieci giorni sono stato in blackout col telefono.


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