Marche

«Non ho pagato nulla, ma che fesso sono stato»

SENIGALLIA Un momento di debolezza si è trasformato in un incubo per un senigalliese, ricattato per un video intimo. «Sono stato contattato via Telegram da quella che credevo una donna – racconta la vittima che chiede di rimanere anonima – e probabilmente nemmeno lo era. Si è fatta vedere nuda in video ma senza audio. Non ho ceduto subito, non mi fidavo. Poi mi ha scritto che sarebbe stata una cosa tra noi e non l’avrebbe saputo nessuno. Ci siamo collegati insieme».

L’inganno

Lei si è spogliata, dicendo qualcosa, ma l’audio non si sentiva. Forse un video precedentemente registrato. «Mi sono spogliato anch’io – prosegue – poi qualcosa mi è parso strano perché non riuscivo a sentire l’audio così ho chiuso». A quel punto è accaduto l’impensabile. «Mi ha detto che, se non le avessi dato 600 euro, avrebbe diffuso il video – aggiunge – poi è scesa a 400 euro ma non ho voluto. Nemmeno li avevo. Ha tentato chiedendo pure 50 euro che gli servivano per il figlio malato ma non ho dato nulla ed è sparita. Mi sono tolto anch’io da Telegram e ho pensato di informare familiari e amici dell’accaduto, nel caso avesse davvero diffuso materiale compromettente». Nel timore che il video, dove si vedevano le parti intime o qualche foto riprodotta dallo stesso, venissero davvero diffusi, venerdì sera ha scritto un messaggio sui social per scusarsi e informare dell’accaduto.

Il post

Il post è stato segnalato da suoi conoscenti alle forze dell’ordine, dove anche lui dice comunque di essersi rivolto. «Mi hanno detto che probabilmente nemmeno era una donna ma dietro c’era un uomo o un’organizzazione – spiega -. Il numero da cui sono stato contattato non è più attivo. È stato un momento di debolezza, sono un fesso io che ci sono caduto». Un caso di sextortion come molti purtroppo se ne stanno verificando ormai da anni.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »