“Non esiste nessun vincolo boschivo”
Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, ha scelto i microfoni di Radio Roma Sound per chiarire uno dei temi più discussi degli ultimi mesi: la realizzazione del nuovo stadio della Roma a Pietralata.
Durante il programma “Gli Inascoltabili Fuori Orario… sempre più inascoltabili”, l’assessore è intervenuto in relazione all’indagine aperta dalla procura per falso in atto pubblico riguardo il fatto che la mappa topografica che mostra il bosco potrebbe non avere carattere vincolante, ma sarà necessario chiarire se la “scomparsa” del bosco nei documenti attuali e relativi al progetto dello stadio sia attribuibile esclusivamente a una svista dovuta al lungo periodo di dodici anni trascorsi, oppure se siano intervenuti altri elementi.
“Non esiste nessun vincolo boschivo”:
“Sul tema del bosco urbano noi abbiamo spiegato in modo molto chiaro, lo spiegheremo ancora, che non c’è e non c’è mai stato un vincolo boschivo su queste aree e che gli uffici hanno agito correttamente. Quindi noi riteniamo che non ci siano problematiche di questo tipo, peraltro, qualora anche ci fossero state, sarebbero state superabili.
Quindi noi attendiamo con serenità tutti gli accertamenti che si vorranno fare, io reputo che l’amministrazione abbia il diritto-dovere di dare una destinazione e un esito a quelle aree e che se la Roma, come ha sempre dichiarato, vorrà continuare sul progetto, lo potrà fare rispettando ovviamente tutte le norme, rispettando tutti i vincoli, rispettando tutte le prescrizioni contenute nella delibera dell’Assemblea Capitolina, quindi se si vogliono rispettare le regole e i vincoli, l’amministrazione sarà a fianco di questo progetto”
“Su Pietralata, noi stiamo andando avanti con il lavoro. Roma Capitale ha fatto davvero tutto quello che doveva fare, quindi sta attendendo soltanto la Roma e il progetto della Roma. E’ ovvio che poi ci sono i tentativi, che purtroppo caratterizzeranno anche nel futuro qualsiasi intervento si voglia fare a Roma e in tutta Italia, di coinvolgere con esposti e denunce altri organi dello Stato.
Noi siamo sereni, nel senso che ovviamente come quando ci dicevano che i terreni non erano di Roma Capitale, come quando ci dicevano che le case occupate erano delle case in perfetta regola, noi siamo andati avanti piano piano, abbiamo sempre vinto i nostri giudizi al Tar.
Abbiamo liberato quelle aree, ora attendiamo che la Roma ci consegni questo progetto e si possa andare avanti con gli step successivi.
Se il progetto definito arriverà per Pasqua? Mi spiace dover rispondere in modo diplomatico, nel senso che questa è una domanda che va fatta a chi deve consegnare il progetto, cioè alla Roma.
Io posso soltanto auspicare che questo avvenga il prima possibile perché ovviamente c’è anche la volontà di poter andare avanti il più possibile in un iter che comunque è ancora lungo”.
I Comitati per il no allo stadio:
Nel frattempo, i legali dei comitati hanno integrato i precedenti esposti depositando una relazione firmata da un noto agronomo che certifica la presenza di bosco almeno per 1,5 ettari nell’area destinata allo stadio.
Gli stessi comitati avevano chiesto ad aprile al Campidoglio di verificare la presenza del bosco, senza però ottenere risposta. Il Comune aveva comunque inviato un pool di agronomi per verificare la situazione sul campo, ma non avrebbero rivelato specie arboree da tutelare.
Un progetto tra speranze e sfide:
Intanto la Roma, e i suoi tifosi aspettano di vedere il progetto prendere forma, in un percorso che non riguarda solo il calcio, ma il futuro della Capitale.
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