«Non dovevo lasciare la Nazionale, mi sono pentito. Spalletti? Ci sono cose più importanti»
L’ex tecnico marchigiano Roberto Mancini, ospite a «The coach experience», a Rimini, ha fatto autocritica sulla decisione che lo ha portato all’addio alla Nazionale italiana, dopo il trionfo agli Europei ma anche dopo la cocente mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar, e poi alla deludente esperienza come ct dell’Arabia Saudita. «Tornassi indietro non darei l’addio alla Nazionale, mi sono pentito», le sue parole, che sanno di lacrime amare.
«Ci sono state incomprensioni, se avessi parlato di più col presidente tutto sarebbe andato avanti – ha confessato a margine del Coach Experience di Rimimi, secondo a SportMediaset -. È stato un mio errore. Insomma, tornando indietro resterei. Allenare la Nazionale è la cosa più bella che ci possa essere, vincere con la Nazionale ancor di più».
La risposta a Spalletti
Mancini ha anche replicato, indirettamente, all’attuale ct Luciano Spalletti dopo il suo like al post di Francesco Acerbi: il difensore dell’Inter ha detto no alla convocazione, motivando il suo rifiuto con parole piuttosto dure nei confronti del ct. «Ma… dico: ci saranno cose più importanti, no?» ha tagliato corto Mancini. Spalletti lo aveva tirato in ballo dicendo, tra il serio e il faceto, di sperare che quel like non fosse stato messo da lui ma da un hacker.
Dopo aver raccontato il suo ‘pentimento’ di fronte alla platea di circa 500 tecnici presenti al The Coach Experience, sesta edizione dell’evento Aiac, nell’Aula Magna della Fiera di Rimini, Mancini ha anche parlato dell’esordio dell’Italia nelle qualificazioni Mondiali, stasera con la Norvegia («e’ importante cominciare col piede giusto, contro la squadra che contendera’ il primo posto: la nazionale azzurrra e’ superiore, ma le partite vanno giocate»), e del suo futuro. «Cosa mi riserva? Chi lo sa, il calcio è strano, possono succedere sempre cose strane: vedremo la prossima settimana…».