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non dite che non ve l’avevamo detto

L’annuncio promesso è arrivato: chef Mandura lascia l’originale ristorante torinese per navigare verso nuovi porti, verosimilmente sempre nella sua città.

Lo stellato Unforgettable resta senza chef: non dite che non ve l’avevamo detto

Detto fatto: come promesso, entro i primi dieci giorni di febbraio chef Mandura del torinese Unforgettable ha dato conferma del suo addio al locale. Lo comunica via social, tramite un post su Facebook che mette in luce senza veli la sua voglia di evoluzione e cambiamento. All’orizzonte c’è sicuramente una nuova cucina per lui, senza mettere in discussione l’esistenza dell’originalissimo Unforgettable, che lo chef voleva capace di vivere “di luce propria e non della luce di chi gli sta dietro”. Cosa ci aspettiamo adesso?

Il previsto addio e le novità all’orizzonte

Annuncio chef Mandura Facebook

L’addio di Chef Mandura è una nuova scossa nel panorama gastronomico torinese già agittao da mille cambiamenti, ma non possiamo certo dire che l’annuncio di Christian Mandura ci sorprenda. Che qualcosa bollisse in pentola, con molta probabilità una separazione da Unforgettable, si sapeva da un po’. Lo chef è stato parte del progetto torinese per sei anni, in un luogo dal concept intimo con dieci coperti seduti al bancone e rivolti verso il lavoro della brigata. “Non svolgerò più la parte creativa né sarò coinvolto nel progetto, un luogo che per me è stato più di un ristorante: una casa e un laboratorio di idee in cui ho condiviso una visione culinaria basata sulla centralità del vegetale, e su un’idea diversa di cosa significhi fare cucina.”

Centralità del vegetale che, lo ricordiamo, non ha mai escluso del tutto la carne, anzi. Il percorso Vegetale al centro rende il plant-based protagonista, ma solo in parte, relegando le proteine animali al ruolo di contorno (d’altronde il sito del ristorante ci tiene a specificare che vegani e vegetariani non sono i benvenuti). Tornando a oggi, l’annuncio dai toni filosofici di Mandura mette in luce la necessità di sperimentare altrove, in altre forme, non prima di aver fatto il punto del percorso intrapreso finora: “Per continuare a crescere, è necessario fermarsi, riflettere e ripartire con nuove energie. Perseguire qualità e innovazione richiede una pausa per creare qualcosa di diverso. Presto arriverà un nuovo luogo, un nuovo me, una nuova idea di cucina.” All’orizzonte c’è senza ombra di dubbio una nuova apertura: voci narrano di una collaborazione in partenza in un’ex caserma torinese. Staremo a vedere e vi terremo aggiornati.


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