Non ammessi in calo ma non per tutti: l’Italia si ferma al 5,6%, boom di giudizi sospesi al 17,8%. Dove si boccia di più, chi migliora davvero e perché licei, tecnici e professionali raccontano tre scuole diverse
Un tris che racconta un Paese che spinge sul recupero e differenzia le scelte valutative da regione a regione. Sul podio virtuoso si collocano Umbria (3,2% di non ammessi), Marche (3,9%) e Lazio (4,1%). In coda Sardegna (7,6%) e Valle d’Aosta (7,4%), mentre il Trentino-Alto Adige combina 93,2% di ammessi e assenza di sospensioni con un 6,8% di respinti, segno di decisioni nette nei consigli di classe.
La mappa che cambia rispetto a un anno fa
I non ammessi nella secondaria di II grado scendono al 5,6% (ammessi 76,6%, sospensione del giudizio 17,8%). La mappa resta frastagliata. Valori più bassi nel Centro: Umbria 3,2%, Marche 3,9%, Lazio 4,1%. Nel Mezzogiorno situazione eterogenea: Puglia 4,7%, Basilicata 4,2%, Calabria 4,1%, Sicilia 5,1%, Campania 5,8%, con sospensioni spesso contenute (Puglia 10,1%; Sicilia 11,9%). Nel Nord e nel Nord-Est si osservano fasce medio-alte: Piemonte 5,8%, Lombardia 6,3%, Veneto 5,5%, Friuli-V.G. 6,0%, Liguria 6,6%, Emilia-Romagna 6,9%, Toscana 6,7%. In coda Valle d’Aosta 7,4% (con sospensioni molto elevate, 26,1%) e Sardegna 7,6% (22,1%). Caso a sé il Trentino-Alto Adige: 93,2% di ammessi, 0% sospensioni e 6,8% di non ammessi, segnale di scelte di scrutinio nette tra promozione e bocciatura.
Confronto con il 2023/2024: chi migliora, chi arretra, cosa cambia
Il raffronto anno su anno conferma il rallentamento delle bocciature (Italia 6,0%→5,6%) a fronte di una crescita delle sospensioni (16,9%→17,8%). Riduzioni più incisive: Valle d’Aosta 10,0%→7,4% (-2,6 p.p.) e Sardegna 8,7%→7,6% (-1,1). Migliorano anche Veneto 5,9%→5,5%, Toscana 7,2%→6,7%, Emilia-Romagna 7,1%→6,9%. Nel Nord-Ovest si limano le percentuali: Piemonte 6,1%→5,8%, Lombardia 6,5%→6,3%; in Liguria i non ammessi passano da 6,1% a 6,6% con sospensioni alte (22,9%). Nel Mezzogiorno prevalgono cali o stabilità: Puglia 5,0%→4,7%, Basilicata 4,7%→4,2%, Calabria 5,3%→4,1%, Sicilia 5,3%→5,1%, Campania stabile a 5,8%. Il dato nazionale degli ammessi si riduce di 0,5 p.p. (77,1%→76,6%), coerente con l’aumento delle sospensioni: più studenti “rimandati” ai Piani di apprendimento individualizzati e ai percorsi di recupero estivi.
Differenze per indirizzo: i licei tengono, tecnici e professionali più esposti
La scomposizione per filiera conferma distanze strutturali:
Licei: non ammessi 3,1%, sospensioni 15,9%, ammessi 81,0%. Minimi in Umbria 1,6%, Marche 2,1%, Campania 2,3%, Puglia 1,6%; valori più alti in Sardegna 4,9%, Liguria 4,1%, Valle d’Aosta 4,4%.
Tecnici: non ammessi 8,1%, sospensioni 22,8%, ammessi 69,1%. Punte critiche in Trentino-Alto Adige 10,4% (sospensioni 0%), Valle d’Aosta 11,8% (sospensioni 31,4%), Liguria 9,7%, Toscana 9,6%, Emilia-Romagna 9,6%. Quote più contenute in Umbria 4,7%, Marche 5,8%, Puglia 6,5%.
Professionali: non ammessi 9,2%, sospensioni 14,4%, ammessi 76,4%. Picchi in Sicilia 12,1%, Basilicata 10,8%, Liguria 10,4%, Toscana 10,9%; valori bassi in Molise 7,5%, Campania 8,1%, Lazio 6,6%.
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