Puglia

“No ai domiciliari” per Palermiti Junior, il nipote del boss in carcere

Voleva lasciare il carcere per trascorrere i domiciliari con la sua fidanzata, in un’abitazione di Termoli, ma il tribunale di Bari ha detto di ‘no’. Eugenio Palermiti junior, 21enne nipote del boss omonimo del quartiere Japigia, arrestato il 17 gennaio scorso per porto e detenzione abusiva di arma da fuoco, aggravato dal metodo e dall’agevolazione mafiosa, resterà invece in cella. Nei giorni scorsi, i suoi legali avevano presentato istanza di domiciliari, motivandoli col fatto che avesse ammesso uno dei due episodi contestatigli dalla Direzione distrettuale antimafia. Ma gli stessi pm non erano stati dello stesso parere, dando parere negativo, condiviso poi dalla giudice Susanna De Felice.

Eugenio Palermiti era stato arrestato dai carabinieri di Molfetta, nell’ambito delle indagini dell’omicidio di Antonella Lopez, uccisa per errore nel Bahia Beach di Molfetta il 22 settembre 2024 dal 21enne Michele Lavopa, reo confesso. Quella sera un gruppo di giovani baresi, tra i quali Palermiti e Antonella Lopez, entrò senza pagare e con prepotenza all’interno della discoteca, sfondando la linea di sicurezza gestita dai buttafuori. Il gruppo, una volta all’interno, incrociò la comitiva di cui faceva parte Michele Lavopa, con il quale si erano già registrati dissapori.

Nel momento in cui Lavopa e Palermiti si incrociarono, il secondo avrebbe messo la mano alla cintola come per prendere un’arma e Lavopa avrebbe sparato, colpendo per errore la ragazza che si trovava vicino. Palermiti rimase lievemente ferito e fu ricoverato al Policlinico di Bari. Secondo la Dda e sulla base di altre intercettazioni condotte durante la degenza in ospedale, sarebbero state due le armi in possesso del giovane che, nella sua istanza di domiciliari, ne ha parzialmente ammesso il possesso. Già a marzo scorso, il tribunale del Riesame aveva respinto la sua richiesta di tornare libero perché, in quel caso, potrebbe tornare armato in discoteca e potrebbe organizzare ritorsioni nei confronti di Michele Lavopa.




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