Nilüfer Yanya – Dancing Shoes: Danzare ma con metodo :: Le Recensioni di OndaRock

Molti di noi hanno ancora nelle orecchie le atmosfere seducenti di “My Method Actor”, e il nuovo Ep di Nilüfer Yanya, “Dancing Shoes”, sembra arrivare come una naturale prosecuzione di quell’universo. Non è un lavoro destinato a lasciare un segno profondo, né il punto di partenza ideale per chi si avvicina per la prima volta alla sua musica, ma per chi l’ha già seguita fin qui rappresenta un’aggiunta interessante: come scene tagliate da un film che conosciamo bene, non fondamentali ma rivelatrici.

Le coordinate sonore restano familiari: un rock stratificato, melodicamente accessibile ma sempre un po’ disallineato, attraversato da trame elettroniche e da un senso latente di tensione. Yanya continua a muoversi tra controllo e vulnerabilità, giocando su un equilibrio sottile tra chiarezza e ambiguità. La sua voce, calda e inafferrabile, resta al centro, come una guida che non offre mai una direzione netta.
Pur mancando un brano davvero trascinante, non sono pochi gli spunti intriganti: “Kneel” viene improvvisamente scossa da un assolo abrasivo che spezza la compostezza iniziale; “Treason” si chiude in una spirale sintetica che sembra allontanare l’ascoltatore invece di accoglierlo, lasciando una sensazione di sospensione. I due episodi centrali risultano i più convincenti: “Where To Look” è una ballata lo-fi caratterizzata da un sound volutamente denso e sporco, con frequenze basse che si intrecciano in modo confuso ma affascinante, richiamando atmosfere simili a quelle di Beck in “Sea Change“. “Cold Heart”, invece, con arrangiamenti più complessi, si muove ancora nel solco del disco precedente e rappresenta una solida conferma dell’attuale fase creativa dell’artista.

“Dancing Shoes” si configura quindi come un raffinato esercizio di stile, un capitolo laterale che riflette più un’istantanea del suo presente artistico che un’anticipazione di sviluppi futuri.

27/07/2025