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New Orleans, per l’Fbi l’attentatore ha agito da solo ispirato dall’Isis

Shamsud-Din Jabbar ha agito da solo nel perpetrare la strage di Capodanno a New Orleans. Ma è stato ispirato, «al cento per cento», dallo Stato Islamico.

L’Fbi, sulla base di centinaia di interviste e di analisi dei computer e delle comunicazioni dell’attentatore, ha concluso che si è trattato del gesto di un individuo isolato, smentendo il sospetto che avrebbe ricevuto aiuto. Jabbar, 42enne veterano dell’esercito che aveva servito in Afghanistan, ha investito e ucciso almeno 14 persone ferendone oltre 30 con un furgone pickup nel Quartiere Francese. Sul furgone e nei paraggi sono stati trovati e neutralizzati anche rudimentali ordigni esplosivi.

«Siamo convinti che non ci siano complici», ha affermato Christopher Raia della Divisione anti-terrorismo dell’Fbi. Le sue dichiarazioni hanno tuttavia solo parzialmente rassicurato una nazione sotto shock: Raia ha aggiunto infatti che lo stragista «è stato ispirato al 100% dall’Isis», confermando la matrice dell’attacco. Jabbar ha pubblicato online cinque video mentre guidava dal nativo Texas a New Orleans: qui ha giurato fedeltà allo Stato Islamico, indicando di aver aderito in estate. Il suo iniziale piano, ha detto, prevedeva di colpire familiari e amici, poi ha cambiato idea.

Chi era l’attentatore

La biografia dell’attentatore, ucciso dalla polizia, ha destato sorpresa: nell’esercito per almeno otto anni, aveva studiato tecnologie dell’informazione e viene ricordato come taciturno e gentile. Dal 2021 lavorava per Deloitte con compensi da diecimila dollari al mese. Sono però affiorati anche crescenti sintomi del dramma imminente: era parso sempre più smarrito, ugualmente in difficoltà finanziarie e con alle spalle due divorzi e tre figli. Da tempo convertito all’Islam, chi lo conosceva aveva notato virate estremiste.

Shock destano anche le parallele rivelazioni sull’esplosione del cybertruck Tesla all’ingresso dell’albergo International Trump International Hotel di Las Vegas. Gli inquirenti si sono detti coscienti del simbolismo, che coinvolge i nomi di Trump e del suo alleato Elon Musk, patron di Tesla. Le autorità stanno esaminando possibili legami con il terrorismo (e con New Orleans) dell’uomo al volante del veicolo, unica vittima di un’esplosione che ha fatto sette feriti. Sarebbe stato lui stesso a detonare fuochi d’artificio, bombole di gas e carburante caricati sul cybertruck . È stato a sua volta identificato come un militare, tuttora in servizio: Matthew Alan Livelsberger. Dopo una carriera iniziata nel 2006, adesso era sergente nei Green Beret, le forze speciali dell’esercito secondo Cnn stazionato presso il 10° Special Forces Group in Germania. Originario del Colorado, era in regolare congedo per Capodanno. Secondo alcune fonti lui e Jabbar potrebbero avere in comune una delle basi dove avevano servito. Ed entrambi hanno usato la app Turo per noleggiare veicoli. Queste però potrebbero essere coincidenze.


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