Netflix: perché, nel 2025, tra le serie più viste ci sono alcune di 10 anni fa

Un po’ fa riflettere che, nel primo semestre del 2025, tre serie originali di Netflix hanno superato 100 milioni di ore visualizzate. Peccato solo che, come riportato da Engagement Report, non si tratti di titoli nuovi ma storici come Orange Is the New Black, Ozark e La Casa di Carta. Nonostante la piattaforma continui a produrre centinaia di nuovi contenuti al mese, molto dei quali cancellati dopo pochissimo tempo con grande malcontento del pubblico, è la longevità a essere premiata dagli abbonati, e questo dovrebbe essere per Netflix un punto su cui ragionare.

NETFLIX

I numeri della classifica – 100 milioni di ore visualizzate nei primi mesi del 2025 – stupiscono non tanto per il numero in sé quanto per il fatto che si tratta di serie il cui debutto risale agli anni 2010, il che spiega quanto la fidelizzazione del pubblico si costruisca nel tempo e non si misuri soltanto con l’hype della prima stagione. I prodotti – così come per la televisione lineare – hanno bisogno di tempo per crescere e per diventare famigliari al pubblico, e questo non potrà mai accadere se Netflix decide di tagliare la testa alle serie che, nell’immediato, non ottengono il successo che si aspettavano – bisogna anche dire che le piattaforme streaming al momento sono tantissime, e che lo spettatore è chiamato a selezionare cosa vedere molto più di prima.

Tralasciando la potenza del passaparola, che è riuscito a far scoprire serie bellissime e di nicchia come Baby Reindeer e Adolescence, bisognerebbe davvero fare una riflessione sui budget stanziati per prodotti nuovi e sulla decisione di cancellarli quasi subito, come è successo recentemente con The Residence, la nuova serie creata da Shonda Rhimes che, nonostante le ottime recensioni da parte della critica, è stata stoppata proprio quando stava entrando nel cuore del pubblico. Forse la cosa più saggia da fare per il futuro è lasciare che un titolo conquisti il suo spazio, provando a investire su una storia nel lungo periodo anziché nell’immediato.