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Netanyahu a cena con Trump alla Casa Bianca candida il tycoon al Nobel per la pace

Katz: “Rafah sarà città umanitaria con 600mila palestinesi”

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha annunciato di aver dato istruzioni all’esercito e al suo ministero di presentare un piano per la creazione di una nuova “città umanitaria” nella Striscia di Gaza meridionale, sulle rovine di Rafah, riporta il Times of Israel. L’idea, secondo Katz, è quella di ospitare inizialmente circa 600mila palestinesi che vivono nella zona di Mawasi, sulla costa, da quando sono stati sfollati da altre zone della Striscia. Ai palestinesi non sarà permesso di lasciare la zona, ha setto il ministro, e tutti verranno sottoposti a screening per assicurarsi che non vi siano agenti di Hamas tra loro.

Netanyahu incontra oggi JD Vance

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, incontrerà oggi a Washington il vice presidente Usa, JD Vance. Lo riferisce il Times of Israel, precisando che l’incontro si svolgerà alla Blair House alle 9.15 ora locale, le 15.15 in Italia. Successivamente è in programma un incontro con il presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Mike Johnson al Campidoglio, per poi tornare alla Blair House per altri incontri. Alle 16 locali, le 22 in Italia, Netanyahu si recherà al Senato per incontrare il leader della maggioranza John Thune, il senatore democratico John Fetterman e altri senatori.

Cinque soldati israeliani uccisi nella Striscia

Cinque soldati israeliani sono rimasti uccisi e altri 14 feriti ieri da un ordigno esplosivo a Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza. Lo rendono noto oggi le Forze di difesa israeliane (Idf), citate dai media di Tel Aviv. Le Idf hanno al momento reso noto le generalità di solo due delle vittime, entrambi 20enni e che prestavano servizio nel battaglione Netzah Yehuda della brigata Kfir: sono i sergenti Meir Shimon Amar e Moshe Nissim Frech. I nomi degli altri soldati morti saranno comunicati in seguito, viene specificato. Secondo un’indagine preliminare delle Idf i militari di fanteria sono stati colpiti da una bomba piazzata sul ciglio di una strada poco dopo le 22 di ieri durante le operazioni di terra a Beit Hanun. I soldati stavano operando a piedi e non si trovavano a bordo di un veicolo. Durante i tentativi di estrarre i feriti le forze israeliane sono state colpite dal fuoco nemico nella zona, secondo la stessa indagine. Tra i 14 feriti, due sono in gravi condizioni

Trump e Netanyahu “in sintonia” su “migrazione volontaria” palestinesi

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito, al fianco del presidente statunitense Donald Trump, la volontà di portare avanti il controverso piano di “migrazione volontaria” dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. Parlando alla Casa Bianca Trump ha espresso pieno sostegno al piano, parlando di “grande cooperazione” da parte di Paesi vicini per accogliere i gazawi. Un alto funzionario israeliano, citato dal Times of Israel, ha dichiarato dopo l’incontro: “Sono convinto che Trump sia serio su questo progetto. Il piano è vivo. Ora serve coordinamento operativo: non solo sugli obiettivi, ma su come raggiungerli. È ciò di cui abbiamo discusso. La volontà politica c’è“. Il progetto, già criticato come tentativo di pulizia etnica, è stato rifiutato in passato sia dalle autorità palestinesi sia da molti governi della regione.

Netanyahu: “Sicurezza in Palestina resterà sempre in nostre mani”

“Credo che i palestinesi debbano avere tutti i poteri per autogovernarsi, ma nessuno di questi poteri dovrebbe minacciarci. Ciò significa che il potere decisionale, come la sicurezza generale, rimarrà sempre nelle nostre mani. Ora, questo è un dato di fatto, e nessuno in Israele accetterà qualcosa di diverso, perché non possiamo ignorare certi fatti”: lo ha detto Benjamin Netanyahu rispondendo ai giornalisti a margine della cena alla Casa Bianca con Donald Trump. “Vogliamo la vita, la teniamo cara, la vita per noi stessi o per i nostri vicini. E penso che possiamo trovare una soluzione tra noi e l’intero Medio Oriente con la leadership del presidente Trump, e lavorando insieme, penso che possiamo stabilire una pace molto, molto ampia che includerà tutti i nostri vicini”, ha aggiunto.

Trump: Gli iraniani vogliono incontro, lo avremo”

Gli iraniani “vogliono incontrarsi e avremo un incontro…vogliono trovare un accordo“: lo ha detto Donald Trump parlando con i giornalisti a margine della cena alla Casa Bianca con Benjamin Netanyahu. Il presidente non ha tuttavia fornito una data per la ripresa dei colloqui sul nucleare iraniano.

Netanyahu: “Con Usa cerchiamo Paesi per sfollati palestinesi”

Interrogato sul suo precedente piano di ricollocazione dei palestinesi, Donald Trump ha girato la domanda al premier israeliano. Netanyahu ha affermato che Trump sostiene la “libera scelta” e che Israele sta collaborando con gli Stati Uniti per trovare altri Paesi in cui i palestinesi sfollati possano vivere. “Ci sono persone – ha spiegato – che vogliono rimanere o possono rimanere, ma se vogliono andarsene, dovrebbero poterlo fare. Non dovrebbe essere una prigione. Dovrebbe essere un luogo aperto, e si dovrebbe dare alle persone la libertà di scelta. Stiamo lavorando a stretto contatto con gli Stati Uniti per trovare Paesi che cercheranno di realizzare ciò che dicono sempre, se vogliono dare ai palestinesi un futuro migliore e penso che ci stiamo avvicinando a trovare diversi Paesi. Abbiamo avuto una grande collaborazione da parte di molti Paesi limitrofi, una grande collaborazione da ognuno di loro. Quindi qualcosa di buono accadrà”.

Trump: “Hamas vuole la tregua”

Hamas “vuole un cessate il fuoco” a Gaza: lo ha detto il presidente americano Donald Trump, a cena alla Casa Bianca con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Vogliono incontrarsi e vogliono raggiungere un cessate il fuoco”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca quando gli è stato chiesto se gli scontri con i soldati israeliani avrebbero fatto fallire i colloqui.

Netanyahu candida Trump al Nobel per la pace

Benjamin Netanyahu, alla Casa Bianca per la cena col presidente Usa, ha detto di aver candidato Donald Trump al Nobel per la pace. Netanyahu ha consegnato al presidente degli Stati Uniti una lettera da lui inviata al comitato per il premio. “Sta forgiando la pace mentre parliamo, in un Paese, in una regione dopo l’altra”, ha detto il premier israeliano durante la cena con Trump. “Voglio esprimere apprezzamento e ammirazione da parte di Israele e del popolo ebraico nei confronti della sua leadership globale e per i suoi sforzi per garantire pace e sicurezza in molte regioni, in particolare in Medioriente“, ha affermato Netanyahu.

La cena tra Trump e Netanyahu

In un momento cruciale per i negoziati di pace in Medio Oriente, il presidente americano Donald Trump ha ospitato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per una cena ufficiale alla Casa Bianca. L’incontro, terzo da quando Trump è tornato presidente, si è svolto sullo sfondo di una fragile tregua tra Israele e l’Iran e nel pieno dei colloqui indiretti tra Israele e Hamas, in corso a Doha. Martedì alle 11:45 ora locale (le 17:45 in Italia), Netanyahu incontrerà lo speaker della Camera americana, il repubblicano Mike Johnson.  


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