Nel 2026 Gabriele Salvatores girerà un film a villa de Claricini
Uno scacchista nell’inferno del campo di Bergen Belsen paga con le vite dei compagni di prigionia ogni volta che perde la sua partita con un gerarca nazista; ma anche un suo allievo avvolto dal mistero e una morte dalle cause sconosciute. È per sommi capi la storia di La variante di Lüneburg, il romanzo di Stefan Zweig da cui trae ispirazione il nuovo film di Gabriele Salvatores: sarà girato, tra le altre location, anche nella seicentesca Villa de Claricini Dornpacher di Bottenicco, poco fuori Cividale.
La storia della villa
Villa de Claricini Dornpacher è stata edificata intorno alla metà del secolo XVII dalla famiglia nobile di origini bolognesi de Claricini Dornpacher. Il suo complesso comprende la grande casa dominicale, la chiesa e le annesse dipendenze. All’interno si conservano collezioni d’arte in ogni stanza. Dal cortile d’onore si accede alla chiesetta di Santa Croce, costruita intorno al 1700.
Con la caduta della Serenissima, i de Claricini si trasferirono a Padova e la dimora divenne la residenza estiva della famiglia. Tra il 1908 e il 1909 il conte Nicolò de Claricini la fece restaurare, costruendo il giardino all’italiana con elementi tradizionali sei e settecenteschi attinti dal territorio circostante. Esposto a sud, il giardino è racchiuso da balaustre. Il grande pavimento centrale di pietra, scandito ai margini da vasi di limoni e fiori, divide simmetriche aree verdi ornate da arbusti di bosso, statue e fontane. Su un lato del giardino la serra costruita a fine Ottocento accoglie i limoni centenari durante il periodo invernale.
Il sopralluogo
Oggi il regista, la scenografa Rita Rabassini, l’aiuto regista Roy Bava e Chiara Valenti Omero e Gianluca Novel per la Film commission Fvg hanno effettuato un sopralluogo alla villa assieme a Oldino Cernoia, presidente della Fondazione de Claricini Dornpacher. Non si ha ancora una data precisa per l’inizio delle riprese, che sarà nel 2026.
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