Economia

Nel 2024 la Gdo europea è tornata a crescere più dell’inflazione


Nel 2024 la Gdo europea ha mostrato una crescita reale per la prima volta dal 2024: le vendite a valore sono cresciute del 2,4%, a fronte di un’inflazione del 2,3%. È questo il dato più importante contenuto nel report “The state of grocery retail Europe”, realizzato da McKinsey in collaborazione con EuroCommerce, secondo il quale il settore è caratterizzato da una forze diametralmente opposto. Da una parte ci sono i consumatori con maggiori disponibilità economiche che sono disposti a spendere di più per mettere nel carrello i prodotti più salutari; dall’altra si trovano invece quelle famiglie che devono fare bene i conti per poter arrivare a fine mese e scelgono inevitabilmente i prodotti più economici. Entrambi questi gruppi rappresentano circa un quarto del totale ciascuno, con la restante metà dei consumatori compresi fra questi due estremi.

“Nonostante la crescita reale fatta registrare – scrivono gli esperti di McKinsey – il 2024 è stato un anno complesso per i retailer europei, caratterizzato da una pressione economica persistente che ha portato a una maggiore cautela nei consumi e a una spesa contenuta. I discount e i marchi privati hanno continuato a guadagnare quote di mercato, sebbene a un ritmo più lento rispetto al 2023”.

Lo scenario italiano non differisce molto da quello europeo. L’anno scorso le vendite sono aumentate del 2,6%, trainate dall’inflazione (+2,5%). Le vendite reali sono tornate a crescere dopo due anni, ma mostrano ancora un calo dello 0,4% rispetto al 2019.

Segnali incoraggianti sono arrivati dalle vendite online, che sono aumentate del 13,2% e hanno così raggiunto una quota di mercato del 3,5% (+0,3 punti percentuali). Hanno fatto meglio del mercato anche i discount (+3,2%) e i supermercati (+3,0%), con quote di mercato in crescita rispettivamente al 17,1% e al 51,9%. I ricavi degli ipermercati sono invece rimasti indietro (+0,3%) e la loro quota di mercato è scesa all’8,6% (-0,2 p.p.).

Guardando al 2025 il report di McKinsey ha individuato diversi trend, a partire dal crescente ruolo delle soluzioni tecnologiche. Secondo un sondaggio condotto dalla società di consulenza la modernizzazione delle infrastrutture tecnologiche, l’adozione di analytics avanzati e di soluzioni di intelligenza artificiale si collocano tra le prime sei priorità strategiche per gli amministratori delegati del settore, a conferma di un cambiamento strutturale nella governance delle imprese. L’impiego efficace di questi strumenti consente di migliorare l’efficienza operativa, affinare la conoscenza del cliente e prendere decisioni data-driven.

A livello di prodotti McKinsey rileva la crescente centralità dei marchi privati, che non sono più percepiti esclusivamente come soluzioni economiche, ma come alternative differenziate ai brand industriali. L’84% dei consumatori dichiara infatti che continuerà ad acquistarli anche qualora il proprio potere d’acquisto dovesse aumentare, segnale di una fidelizzazione consolidata. Di conseguenza, i retailer li propongono sempre più come scelte distintive, rafforzando la loro immagine e marginalità.

Sul fronte dei consumi, emerge una crescente attenzione verso la salute, in particolare tra la Gen Z. Il 45% dei consumatori di questa fascia dichiara un forte interesse per un’alimentazione sana, il valore più elevato tra tutte le generazioni. Un acquirente su tre è disposto a pagare un prezzo premium per prodotti salutari, ma solo il 35% reputa adeguata l’offerta attuale dei retailer.

A livello societario, infine, il settore grocery ha registrato una crescita significativa nelle operazioni di M&A. Tra il 2019 e il 2024, si è osservato un incremento del 30% nelle transazioni. McKinsey prevede un’ulteriore accelerazione nei prossimi anni, favorita dalla ricerca di economie di scala e sinergie transfrontaliere da parte delle multinazionali.


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