Calabria

‘Ndrangheta nel Catanzarese, le infiltrazioni del clan Gallace. Chiesto il processo per 57 persone I NOMI

Dagli affari con i narcos sudamericani e i trafficanti di armi della ex Jugoslavia, alle elezioni comunali e agli appalti pubblici, la Dda di Catanzaro conferma le accuse al clan Gallace e alla rete di insospettabili fiancheggiatori. Il procuratore Salvatore Curcio e la sostituto Debora Rizza hanno chiesto il rinvio a giudizio per 57 persone che compariranno il prossimo 9 gennaio davanti al gup Gilda Danila Romano. Restano inalterati i capi di imputazione nei confronti dell’ex sindaco di Badolato Nicola Parretta e di altri amministratori costati lo scioglimento dell’amministrazione comunale.

Il rinvio a giudizio è stato chiesto per Rischiano il rinvio a giudizio Loredana Abate, 50 anni, di Isca sullo Ionio; Antonio Afflitto, 48 anni, di Badolato; Maria Altamura, 40 anni, di Badolato; Francesco Aloi, 57 anni, di Guardavalle; Agazio Andreacchio, 48 anni, di Giaveno; Cosimo Andreacchio, 23 anni, di Guardavalle; Cesare Antonio Arcorace, 36 anni, di Aschaffenburg (Germania); Giuseppe Bava, 48 anni, di Anzio; Andrea Bressi, 61 anni, di Badolato; Antonio Bressi, 38 anni, di Davoli; Enrico Cacciotti, 40 anni, di Roma; Massimo Carè, 43 anni, di Guardavalle; Nicola Chiefari, 52 anni, di Bucine; Ilario Comito, 57 anni, di Stilo; Roberto Ferrara, 72 anni, di Roma; Giuseppe Antonio Fiorenza, 48 anni, di Badolato; Giuseppe Foti, 48 anni, di Stefanaconi; Pasquale Franco, 44 anni, di Roma; Angelo Gagliardi, 30 anni, di Guardavalle; Bruno Gagliardi, 37 anni, di Guardavalle; Domenico Gagliardi, 36 anni, di Guardavalle; Antonio Galati, 56 anni, di Guardavalle; Francesca Galati, 27 anni, di Guardavalle; Francesco Galati, 48 anni, di Guardavalle; Cosimo Damiano Gallace, 64 anni, di Guardavalle; Domenico Gallelli, 50 anni, di Badolato; Domenico Geracitano, 24 anni, di Guardavalle; Antonella Giannini, 48 anni, di Badolato; Francesco Giorgi, 28 anni, di Bovalino; Massimiliano Giorgio, 50 anni, di San Sostene; Fernando Grande, 40 anni, di Isca sullo Ionio; Gregorio Grande, 51 anni, di Isca sullo Ionio; Saverio Grande, 45 anni, di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio; Vincenzo Grupico, 36 anni, di Marina di Gioiosa Ionica; Ernesto Maria Menniti, 75 anni, di Badolato; Marco Ottaiano, 31 anni, di Rho; Angelo Paparo, 55 anni, di Badolato; Antonio Paparo, 63 anni, di Isca sullo Ionio; Gregorio Paparo, 61 anni, di Badolato; Maicol Paparo, 31 anni, di Badolato; Nicola Paparo, 24 anni, di Badolato; Pasquale Paparo, 33 anni, di Badolato; Pasquale Paparo, 27 anni, di Badolato; Rosa Maria Paparo, 65 anni, di Isca sullo Ionio; Giuseppe Nicola Parretta, 69 anni, di Badolato; Antonio Cosimo Perronace, 31 anni, di Guardavalle; Ivano Piperissa, 49 anni, di Isca Marina; Giovanni Renda, 63 anni, di Santa Caterina dello Ionio; Moreno Rocco Riitano, 38 anni, di Guardavalle; Giuseppe Riitano, 30 anni, di Guardavalle; Liberato Riitano, 31 anni, di Guardavalle; Carmela Russo, 42 anni, di Badolato; Cosimo Sorgiovanni, 47 anni, di Monasterace; Antonio Ussia, 38 anni, di Guardavalle; Bruno Vitale, 28 anni, di Sedriano; Domenico Vitale, 56 anni, di Terricciola; Domenico Vitale, 49 anni, di Guardavalle.

Gli indagati, a vario titolo, devono rispondere di contestati i reati di associazione mafiosa, procurata inosservanza di pena, furto, estorsione, minaccia, traffico, anche internazionale, di armi, tutti aggravati dalle finalità mafiose, nonché scambio elettorale politico mafioso e coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L’operazione dei carabinieri, scattata il 29 gennaio 2025, aveva portato 15 persone in carcere e 29 ai domiciliari. Misure che in parte sono state annullate da Riesame e Cassazione. La Sesta Sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato i domiciliari per l’ex sindaco Nicola Parretta. Ancora prima i giudici della Corte Suprema avevano annullato le ordinanze nei confronti dei coniugi Giuseppe Fiorenza e Antonella Giannini (ex assessore comunale all’Istruzione), i quali erano finiti ai domiciliari per scambio elettorale politico-mafioso.


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