Nawrocki si insedia. Ed è già braccio di ferro con Tusk
Un’impressionante marea di bandiere bianche e rosse invade le strade di Varsavia nel giorno dell’insediamento del nuovo presidente della Repubblica Karol Nawrocki. Già dalla prima mattina fuori dal parlamento polacco dove Nawrocki ha prestato giuramento, una folla di sostenitori lo attende intonando cori. Ad osservare questo spettacolo non si direbbe che la Polonia sia una nazione spaccata in due e che Nawrocki abbia vinto le elezioni con il 50,89%. Eppure, già dal suo primo discorso ufficiale, emergono le prime frecciate al governo del primo ministro Donald Tusk, avversario politico del nuovo presidente che viene dal partito conservatore Pis.
«La Costituzione polacca è stata violata così frequentemente di recente che noi, come classe politica, dobbiamo iniziare a prendere decisioni sulla stesura di una nuova Costituzione, in modo da poterla adottare entro il 2030» spiega il neo presidente. Nawrocki traccia poi il suo programma (in Polonia il presidente ha anche potere legislativo): «No all’immigrazione irregolare, no all’euro» con un riferimento al tema della giustizia: non promuoverò né nominerò giudici che minano l’ordine costituzionale e giuridico’. Il nuovo presidente ha inoltre promesso di rendere l’esercito polacco la forza trainante della Nato rivolgendosi poi contro il governo di Tusk pur senza citarlo: «queste elezioni… hanno inviato un messaggio forte, un messaggio dal popolo sovrano all’intera classe politica… che le cose non possono continuare a essere governate in questo modo. Che la Polonia non dovrebbe apparire come è oggi». Dal canto suo Tusk in un video prima del giuramento ha affermato «voglio rivolgermi a tutti i polacchi per i quali oggi è un giorno triste e deludente. So benissimo come vi sentite. Vi capisco» aggiungendo «come Primo Ministro, ho lavorato con tre presidenti. Con Lech Kaczynski, la convivenza è stata difficile ma non ostile, con Bronislaw Komorowski – amichevole ma esigente, con Andrzej Duda – schietta e molto prevedibile. E con il quarto? Ce la caveremo». Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte gli ex presidenti polacchi, ad eccezione di Lech Walesa. Tra i presenti anche una delegazione del presidente Usa Donald Trump, mentre sono arrivate le congratulazioni anche da parte di Zelensky.
Dall’Italia ha partecipato un gruppo di Fratelli d’Italia con il capo delegazione al parlamento europeo Carlo Fidanza che parla di «un nuovo inizio per un paese amico» e il segretario generale dell’Ecr Antonio Giordano che afferma «è una grande giornata per la famiglia dell’Ecr».
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