Navi e sottomarini spingono Fincantieri
MILANO – Semestre di crescita in doppia cifra per Fincantieri. Al 30 giugno, il gruppo della cantieristica registra 4,6 miliardi di euro di ricavi, il 24% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Il margine operativo lordo (Ebitda) sale del 45% a 311 milioni, mentre il risultato netto si attesta a 35 milioni, confermando il ritorno all’utile già raggiunto a fine 2024 (27 milioni).
Fincantieri sotto la guida di Folgiero
Sotto la guida dell’ad Pierroberto Folgiero, Fincantieri ha cambiato pelle, riducendo la leva debitoria e concentrandosi sui settori a maggiore marginalità, come le navi militari, quelle specializzate per l’offshore (Vard) e la subacquea, che entro il 2027 si prevede generi 820 milioni di ricavi.
Dietro i numeri si cela un lavoro costante di razionalizzazione dei costi, soprattutto quelli legati agli acquisti dai fornitori, oltre che un aumento dei prezzi.
Il manager ne parla come «la conseguenza di una disciplina operativa e finanziaria», che ha consentito al colosso di lasciarsi alle spalle la perdita di 27 milioni del primo semestre 2024, senza perdere posti di lavoro. «Questi non sono solo numeri, ma la fotografia di un’azienda che sta trasformando la complessità del contesto globale in un motore di crescita e di creazione di valore», aggiunge.
Navi e sottomarini trainano i ricavi
Nel dettaglio, a trainare i ricavi è stato in particolare il segmento dedicato alla costruzione delle navi (shipbuilding), con un forte contributo del settore della difesa (+48%). Dopo il recente contratto con il ministero indonesiano, Folgiero fa sapere che il gruppo è ben posizionati per cogliere altre occasioni che spaziano dall’Arabia Saudita alla Malesia, fino ai Paesi europei. Come la Polonia, dove è «molto impegnato» nella gara per i sottomarini del programma Orka.
Significativo è stato anche l’apporto della subacquea (+83%), grazie al consolidamento da gennaio 2025 dei siluri e della sensoristica di Wass Submarine Systems, rilevata da Leonardo attraverso un aumento da 400 milioni.
Guardando all’intero 2025, il gruppo conferma tutti i target finanziari, tranne quello sul rapporto di indebitamento, che viene migliorato rispetto alla precedente guidance «in linea con il 2024».
Nuovi ordini sfiorano il livello del 2024
A livello commerciale, i nuovi ordini acquisiti dai cantieri del colosso raddoppiano rispetto al primo semestre dell’anno scorso, portandosi a quota 14,7 miliardi di euro. Non solo, la cifra è di poco inferiore al valore record registrato nell’intero 2024. Il backlog sale così a 41,9 miliardi (+35% rispetto al dato di fine anno), con carico di lavoro complessivo di 57,7 miliardi, circa 7,1 volte i ricavi dello scorso esercizio. Procedono anche le consegne, 13 nel semestre, e altre 100 di navi in portafoglio sono previste fino al 2036.
I dazi americani di Donald Trump non spaventano il management, dato che finora Fincantieri non ha registrato impatti, godendo di approvvigionamenti di materie prime da diverse regioni.
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