Liguria

Nave della armi, presidio di protesta ai varchi portuali: corteo e falò sotto la sede della Zim


Aggiornamento ore 10.20 – Il corteo ha raggiunto la zona dirigenziale di San Benigno. Sotto la sede della Zim, compagnia di navigazione israeliana, sono stati accesi fumogeni e un fuoco di bancali, con cori di protesta contro la guerra a Gaza

Aggiornamento ore 10.00 – Dopo i cori di protesta e l’accensione dei fumogeni, il presidio è tornato in strada per organizzare un corteo direzione San Benigno.

Aggiornamento ore 9.45 –  Il presidio di protesta si è spostato dentro l’area portuale, attraversando il varco chiuso passando dai tornelli.

Aggiornamento ore 9.00 – Il varco Etiopia resta bloccato, mentre il traffico di tutto il ponente è in tilt, come la zona di San Benigno.

Aggiornamento ore 8.30 – Vista la congestione, la polizia locale ha chiuso al traffico la strada Guido Rossa in direzione levante

Genova. Prosegue la protesta contro le armi in porto. Dopo la “scoperta” di un ingente carico di mezzi militari ed esplosivi in una nave attraccata nel porto di Genova, i portuali del Calp hanno lanciato una nuova giornata di mobilitazione, organizzando un presidio presso i varchi Etiopia e Ponente della zona portuale di Sampierdarena.

La protesta arriva in coda la giornata di mobilitazione di ieri, dove i portuali del Calp insieme a Usb, hanno manifestato sotto la sede di Palazzo San Giorgio, contro la presenza di un sistema d’arma da caricare sulle navi. Dopo la manifestazione, però, sono emersi nuovi dettagli non comunicati durante i colloqui con l’Autorità di sistema portuale grazie ad una serie di foto che hanno documentato la stiva della Barhi Yambu, attraccata da poco al terminal GMT ricolma di esplosivi, mezzi blindati e munizioni.

Pesanti le ripercussioni sul traffico cittadino di tutta la zona: complice anche la partenza di numerosi traghetti verso le isole, in zona San Benigno fino dalle prime ore del mattino si è verificato un ampio congestionamento, con mezzi incolonnati sulla Guido Rossa e su Lungomare Canepa, soprattutto in direzione del centro cittadino. Una situazione che ha spinto la polizia locale, come fatto in altre situazione simili, a chiudere al traffico privato la Guido Rossa in direzione Levante.

“Ieri pomeriggio abbiamo presentato immediatamente un esposto a tutte le autorità competenti affinché verificassero la regolarità della documentazione e il rispetto della normativa – ha spiegato José Nivoi di Usb – Ci è stato detto che le armi non sono destinate a Israele e i documenti sono regolari ma aspettiamo di vedere la documentazione vista soprattutto la storica alleanza tra Usa e Israele”. In mattinata poi una delegazione dei sindacalisti oggi in piazza dovrebbe avere accesso alla documentazione e alla stiva della nave per fare le contro verifiche del caso.

Nel frattempo anche per il cannone italiano destinato alla nave militare di Fincantieri, la cui movimentazione aveva scatenato le protesta di ieri, si sono mossi i sindacalisti di Usb: “Abbiamo indetto uno sciopero per tutelare il singolo lavoratore che decida di astenersi dalla specifica mansione di caricare quell’arma – ha confermato Nivoi – E rispetto alle rassicurazioni, precisiamo che se ci hanno tranquillizzato su un fatto specifico, per noi il porto di Genova non deve diventare un hub logistico del settore militare ma un hub per il turismo e il commercio. Sul settore armi non ci stiamo”.

A metà mattinata il presidio si è spostato dentro la zona portuale, passando attraverso i tornelli. I manifestanti hanno portato la propria protesta sotto la nave in questione, con accensione di fumogeni e cori contro la guerra. Dopo pochi minuti, però, la protesta è tornata nelle strade: organizzati in corteo, gli attivisti hanno raggiunto il quartiere dirigenziale di San Benigno, dove ha la sede la compagnia di navigazione israeliana Zim, sotto la quale sono stati scanditi slogan contro la guerra e il massacro a Gaza, accesi fumogeni e un grande falò fatto di bancali.

 




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