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Natasha Stefanenko: «Da piccola sono stata bullizzata: credevo che non mi sarei sposata per la mia altezza. Poi mio marito Luca, modello e laureato come me, mi ha fatto ricredere»

Natasha Stefanenko è un volto molto amato in Italia. Bionda e solare, ha detto: «Credo che funzionassi perché non ero costruita e non mi sono mai considerata bella. Per me, da piccola, il corpo era solo un mezzo per portare il cervello da un posto all’altro. Dopo, con la bellezza ci ho giocato, l’ho sdrammatizzata. Non ho mai puntato sulla sensualità, infatti, non mi è mai successo che qualcuno mi saltasse addosso», dichiara lei stessa in una lunga intervista al Corriere della Sera.

Arrivata al grande successo negli anni ‘90 in Italia, dove si è trovata catapultata dopo l’infanzia e giovinezza trascorsa in una cittadina segreta degli Urali «circondata da filo spinato, che non esisteva sulle carte geografiche. Era indicata con una sigla: S-45. Però, era tra boschi stupendi e avevamo tutto quello che ci serviva per vivere».

La sua parabola esistenziale l’ha portata nel 2000 a trasferirsi nelle Marche, a Sant’Elpidio a Mare dove ancora abita con la figlia Sasha, 25 anni, e il marito Luca Sabbioni, con cui fa coppia fissa da trent’anni: «Ho scritto un libro, appena uscito per Cairo Editore: Dalle Marche con amore. Guida sentimentale alla regione dell’Infinito. Le Marche sono stupende ma un po’ sottovalutate. In Russia, per spiegare dove sono, devo dire all’opposto della Toscana o sotto Riccione. Invece, abbiamo borghi meravigliosi, ci sono nati Raffaello e Giacomo Leopardi. Vivo qui nella bellezza, guardando Recanati e l’infinito oltre la siepe. Ci ho messo ricordi, gli indirizzi dei musei e quelli dei ristoranti, le mappe…».

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Una scelta, quella di vivere in una regione poco battuta, tra l’altro presa in un momento di massimo splendore professionale, di certo particolare ma di cui la ex modella non si è mai pentita: «Mi sono innamorata di un marchigiano nel 1992. Poi nel 2000 ero incinta e Luca mi ha proposto di trasferirci per farci crescere nostra figlia, per le radici, per la presenza dei nonni. All’inizio, ci ospitava mia suocera, stavamo stretti stretti, sono arrivati mamma e papà dalla Russia ad aiutare e stavamo ancora più stretti, ma lì, nostra figlia ha avuto un’infanzia splendida».

Sul marito, anch’egli con un passato da modello e a cui è profondamente legata, la conduttrice spende parole di ammirazione e grande affetto: «Luca mi ha insegnato a esprimere tutto quello che mi turbava, mi ha detto: se non mi dici cosa ti dà fastidio, io non posso saperlo, tu accumuli e poi esplodi; se invece ne discutiamo, possiamo sempre chiarirci. Ci ha salvato per tanti anni questo e il senso dell’umorismo. All’inizio, nostra figlia si offendeva per le nostre battute, le abbiamo detto: se non sviluppi l’humor, con noi non sopravviverai. È venuta su spiritosa, incantevole, oltre che brava, ambiziosa, tosta. Ha preso laurea e master in Economia e Finanze e fa consulenze strategiche per aziende importanti. Io a 24 anni non ero così determinata».




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