Natale 2024, il pranzo di Sant’Egidio per chi vive in condizione di fragilità. «Un italiano su dieci non ha i mezzi necessari per vivere una vita dignitosa»
Parte da Santa Maria in Trastevere a Roma, dove nel 1982 si tenne il primo pranzo di Natale con i poveri, per arrivare in oltre una settantina di Paesi nel mondo. Con duecentocinquantamila persone sedute a tavola nel giorno di Natale. È un messaggio di speranza e solidarietà, che la comunità di Sant’Egidio ha deciso di lanciare, come ogni anno, in occasione delle festività natalizie. Dalle 13 le persone più vulnerabili, di ogni religione, tra cui anche diversi rifugiati arrivati in Italia grazie ai corridoi umanitari, si ritroveranno all’interno della Basilica per trascorrere insieme un pranzo sereno. Per il banchetto della festa, in cui le persone della Comunità si siedono a pranzo con gli invitati, è previsto il menù tradizionale: lasagne, polpettone, lenticchie, dolci natalizi. Una tavola in cui si confonde chi serve e chi è servito e in cui ciascuno riceverà un dono personalizzato, come avviene in ogni famiglia.
«I dati Istat e della Caritas sono incontrovertibili» ha spiegato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio. «Un italiano su dieci non ha i mezzi necessari per vivere una vita dignitosa». Com’è stato sottolineato in occasione della presentazione della guida DOVE mangiare, dormire, lavarsi che ogni anno viene realizzata per assistere chi ne ha bisogno, il numero di persone in difficoltà economica ha raggiunto livelli mai registrati negli ultimi dieci anni. «Oggi, circa 5.7 milioni di persone, pari al 9.7% della popolazione italiana, vivono in povertà assoluta, cioè il 9,7 per cento della popolazione mentre 16 anni fa eravamo al 3,6%. Una condizione che interessa oltre 2 milioni e 200mila famiglie italiane. Una povertà assoluta che incide di più al Sud e nelle Isole e, a sorpresa, anche al Nord».
Alla fragilità economica si unisce la solitudine e quindi l’impossibilità di portare avanti progetti a lungo termine, soprattutto per chi vive nelle città più grandi in cui il costo della vita è schizzato verso l’alto. «In molte grandi città quasi la metà delle persone vive da sola e non si tratta soltanto di persone anziane, che più facilmente sperimentano la riduzione delle reti sociali», continua Impagliazzo. «A Roma il 45,2% delle famiglie ha un solo componente: un’Italia con più vecchi, con più poveri, ma anche con più “soli”». Quello di Sant’Egidio è un pranzo che accoglie, saranno distribuiti pasti e regali anche nelle carceri italiane, come a Roma, il 26 dicembre, a Rebibbia e a Regina Coeli. Perché il Natale è speranza, anche al termine di un anno in cui le guerre sono aumentate invece che diminuire e ancora nessun cessate il fuoco è stato raggiunto. Ma se Natale è ancora simbolo di vita e nascita, che sia ancora oggi e per i giorni a venire Natale. Per tutti e tutte.
Tutte le iniziative previste sono possibili grazie al sostegno di numerosi volontari e al numero solidale 45586 (attivo fino al 29 dicembre).
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