Napoli, laurea in economia: Maria Rosaria Boccia indagata
Maria Rosaria Boccia è indagata dalla procura di Napoli per la tesi di laurea sospetta. Accuse di falso e plagio dopo verifiche su tesi ed esami.
NAPOLI – La Procura di Napoli avrebbe aperto un fascicolo d’inchiesta sulla laurea in Economia conseguita dall’imprenditrice Maria Rosaria Boccia. I quotidiani Il Mattino e Repubblica hanno pubblicato oggi, 13 giugno 2025, la notizia dell’apertura del fascicolo, che vedrebbe la Boccia iscritta nel registro degli indagati per i reati ipotizzati di falso, truffa e falsa attribuzione di valori altrui.
Maria Rosaria Boccia ha conseguito la laurea in Economia e Management alla Pegaso con il punteggio di 91/110. Le indagini, condotte dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli, avrebbero già portato all’acquisizione di documenti presso le università Parthenope, Pegaso e Luiss Guido Carli. Gli accertamenti mirano a verificare quanto denunciato dalla stessa università Pegaso, che avrebbe presentato un esposto alla Procura di Napoli dopo una verifica interna. Gli accertamenti interni dell’università sarebbero stati avviati in seguito a un servizio andato in onda il 9 settembre 2024 su “Rete 4”. Il servizio aveva sollevato perplessità sull’autenticità della tesi di laurea dell’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, da qua sarebbe quindi partita l’indagine che la vede oggi indagata.
INDAGATA MARIA ROSARIA BOCCIA, TESI PLAGIATA E ESAMI NON VERIFICATI: I DUBBI SULLA LAUREA
Secondo le prime informazioni, la denuncia della Pegaso riguarderebbe un presunto plagio da parte dell’imprenditrice di Pompei di una tesi presentata nel 2019 da una studentessa della Luiss. L’elaborato in questione è intitolato “Il Sistema Sanitario Nazionale: luci e ombre di un’eccellenza italiana stretta dai vincoli della finanza pubblica”.
Inoltre, sembrerebbe che, al momento dell’iscrizione alla Pegaso nel 2020, Maria Rosaria Boccia avrebbe presentato un’autocertificazione non firmata. Attraverso questa si sarebbe fatta riconoscere alcuni esami precedentemente sostenuti alla Parthenope. Sembrerebbe infatti che all’epoca l’autocertificazione potrebbe esser stata acquisita dalla Pegaso senza alcuna verifica presso la Parthenope riguardo l’effettivo superamento di tali esami.
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