Nadia Battocletti abbatte il record italiano dei 5000 al Golden Gala, Tamberi esce a 2,20 metri
ROMA – “Si pensa già a Los Angeles” dice Nadia Battocletti, che sembra galleggiare in una dimensione tutta sua in cui è normale correre come e certe volte meglio delle africane, abbattere un primato italiano che già le apparteneva e sembrava storico: da 14’31’’64 a 14’23’’15 sui 5000. Ma questa è una stagione post olimpica, con un Mondiale lontanissimo a Tokyo il prossimo settembre, e nel Golden Gala Pietro Mennea sono evidenti le manifestazioni di chi è fuori forma o ancora lontano dal picco. A partire da Gianmarco Tamberi che esce presto, a quota 2,23 (vittoria al coreano Woo con 2,32), e si dedica a fare il tifoso degli altri azzurri in mezzo ai suoi tifosi: “Sono venuto qui per regalare la mia presenza a chi mi ha dato tanto in questi anni. Dal punto di vista della prestazione non aveva senso presentarsi in pedana”.

Furlani battuto all’ultimo salto
C’è poi Mattia Furlani che salto dopo salto arriva a 8,13, ben lontano dall’8,31 che aveva fatto a Rieti pochi giorni fa, si illude di aver vinto battendo l’eterno rivale Tentoglou prima di essere freddato dall’australiano Liam Adcock che atterra a 8,34. E ancora Leonardo Fabbri, settimo con 21,35, che si lamenta con “questi cavolo di nulli che mi mandano in blackout”, e si arrabbia con la regia che manda in onda un suo brutto lancio. Filippo Tortu si aspettava di più di un 10’’19 (settimo), ma soprattutto prova la sgradevole sensazione di vedere un blocco di sprinter che lo precede, guidato da un favoloso Trayvon Bromell 9’’84, miglior tempo dell’anno per l’americano che si allenava nel team di Rana Reider con Marcell Jacobs, prima di infortunarsi e perdere Parigi.

Terza con record Nadia Battocletti
Nadia Battocletti invece è ancora quella di Parigi, ma potrebbe essere anche quella che vedremo a Los Angeles, è il Trentino del padre e il Maghreb della mamma, è il ritmo calmo che tiene quando le africane accelerano, e le frequenze che le permettono di tornare sotto, superare atlete fortissime ed entrare nella storia della seconda miglior gara di sempre, con la keniana Beatrice Chebet a lungo in corsa per il record mondiale prima di chiudere a poco più di tre secondi (14’03’’69). “Record italiano, seconda europea di sempre” è felice Nadia. “Non posso essere più soddisfatta di così. Tutto il tifo dell’Olimpico mi ha davvero emozionato. Mi sembrava di essere tornata alle Olimpiadi, in uno stadio ancora più grande”.
Tamberi fa il tifoso coi suoi fan


Non va altrettanto bene a Gianmarco Tamberi, in evidente ritardo di forma dopo aver dedicato il periodo da ottobre a maggio al recupero dai problemi al ginocchio. L’ex campione olimpico dell’alto ha saltato 2,12 e 2,16 al primo tentativo, ma ha sbagliato nettamente a quota 2,20 uscendo presto dalla gara. Alla fine, un inchino al pubblico che come sempre ha riempito al Curva Sud per lui.

Riva secondo 1500 italiano all time
Piccoli passi avanti nel mezzofondo maschile, Federico Riva ha ottenuto il secondo tempo italiano di sempre nei 1500, con 3’31’’42 che migliora di quasi un secondo e mezzo il precedente personale e avvicina il record italiano di Pietro Arese (3’30’’74). Il romano classe 2000 si è piazzato nono nella gara vinta dal francese Azeddine Habz.
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