Musk-Trump, niente pace. E l’Europa “chiama” Elon

Donald Trump non ha alcuna intenzione, almeno per ora, di ricucire con Elon Musk. Ieri mattina Politico ha diffuso alcune indiscrezioni secondo cui era in programma una telefonata tra i due, ma a stretto giro è arrivata la smentita del capo di gabinetto della Casa Bianca Susie Wiles, affermando che «non c’è alcun piano del genere per la giornata». Poi è lo stesso presidente a rincarare la dose delle critiche in una serie di interviste ai media Usa. L’ex first buddy è «completamente impazzito», dice ad Abc News, rivelando che il miliardario gli «vuole parlare», ma lui «non è interessato».
Le persone vicine a Trump lo descrivono come più deluso che arrabbiato per la rottura con il patron di Tesla, e lui precisa con la Cnn: «A Elon non penso proprio, quel poveretto ha un problema». Mentre a Cbs assicura di essere «totalmente» concentrato sulla politica piuttosto che su Musk. «È l’unica cosa su cui mi concentro. Ecco perché ho i numeri più alti nei sondaggi – spiega – Il Paese sta andando alla grande, non è mai andato così bene. I dati sull’occupazione sono ottimi, tutto va bene». Il comandante in capo ripete poi su Truth che «i prezzi sono scesi, il reddito è aumentato, il nostro confine è chiuso, la benzina ha un costo basso, l’inflazione è morta: il Paese è in piena espansione. Le aziende si stanno riversando in America come mai prima d’ora». Un ulteriore segnale del fatto che il rapporto tra i due sembra irrimediabilmente compromesso è pure il fatto che il presidente sta considerando di vendere o regalare la Tesla acquistata lo scorso marzo (e fino a ieri l’altro parcheggiata fuori dalla West Wing) per dimostrare il suo sostegno a Musk che all’epoca era finito al centro delle proteste con l’azienda per il suo ruolo nel governo. «Ci sta pensando, sì», risponde un alto funzionario della Casa Bianca quando gli viene chiesto dell’intenzione del tycoon di sbarazzarsi dell’auto elettrica.
Il miliardario, da parte sua, lascia intendere che una riconciliazione sarebbe nel migliore interesse degli Usa: «Non hai torto», risponde infatti ad un post su X del gestore di hedge fund Bill Ackman – noto donatore di Trump – in cui chiede ai due di «fare la pace per il bene del nostro grande Paese». Secondo il Bloomberg Billionaire Index, in un solo giorno Musk ha perso 34 miliardi di dollari di patrimonio netto. Il patron di Tesla è ancora di gran lunga la persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto di 335 miliardi di dollari, ma come sottolinea Bloomberg si tratta di una delle peggiori perdite di sempre.
La faida tra Trump e il miliardario è esplosa giovedì dopo le aggressive critiche di Musk alla legge di spesa. Parlando nello Studio Ovale il tycoon si è detto «molto deluso» e ha minacciato di rescindere i contratti governativi con le aziende di Elon, il quale per tutta risposta ha affermato che il presidente è ingrato e che non sarebbe alla Casa Bianca senza il suo aiuto. Oltre a sostenere che il nome di The Donald compare nei documenti sul finanziere pedofilo Jeffrey Epstein, motivo per cui, a suo dire, non sono ancora stati resi pubblici. Intanto Steve Bannon, ex capo stratega di Trump durante il primo mandato e uno dei più accaniti critici di Musk, suggerisce al comandante in capo di «avviare un’indagine formale sullo status di immigrazione del sudafricano, perché sono fermamente convinto che sia un immigrato illegale e dovrebbe essere deportato immediatamente».
E da Bruxelles (dopo mesi di demonizzazione) arriva un invito al miliardario: «È il benvenuto» dice sorridendo la portavoce della Commissione europea Paula Pinho, mentre il collega Thomas Regnier sottolinea che «tutti sono benvenuti ad avviare» la propria attività «e a stabilirsi all’interno dell’Ue».
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