Basilicata

Musica ed inclusione: binomio vincente nel progetto Ami dell’associazione Maria Malibran

Progetto Ami, quando la musica diventa inclusione e magia: giovani under 35 trasformano il palco in un sogno che abbraccia l’Italia. Un programma di concerti tra la Campania, la Sicilia, la Basilicata e la Lombardia.


NAPOLI – Immaginate un palco. Luci soffuse. Il silenzio carico di attesa. Poi, un colpo di pianoforte, una voce che vibra, e all’improvviso la musica esplode. Non è solo spettacolo: è vita, energia, inclusione. È il mondo di Ami – Attività musicali inclusive, il progetto dell’associazione Maria Malibran, guidata dal soprano Raffaella Ambrosino. Da Napoli a Milano, da Potenza a Palermo, giovani talenti under 35 – con e senza disabilità – salgono sul palco, insieme, uniti dal ritmo e dalla passione. Non sono spettatori, non sono comprimari: sono i protagonisti di un’avventura che supera ogni barriera, trasformando la diversità in forza, l’insicurezza in creatività. Ispirato al rivoluzionario Sistema Abreu, A.M.I. dà vita a ensemble corali e orchestrali misti, dal Coro Enrico Caruso all’Orchestra Ezio Bosso, con la collaborazione dell’Orchestra Giovanile “Quattro Ottavi” di Milano.

«Vogliamo diffondere la cultura dell’inclusione – dichiara il soprano Raffaella Ambrosino – facendo della musica un linguaggio universale, accessibile a tutti, dove ogni giovane artista trova il proprio spazio e ogni spettatore diventa parte del miracolo».

Musica ed inclusione: binomio vincente nel progetto Ami

Il momento clou? Il 28 ottobre, nella suggestiva Cappella della Sala della Musica di Villa Vannucchi a San Giorgio a Cremano (Napoli), con “Ma l’Amor Mio Non Muore – La vera storia di Maria Callas”. Uno spettacolo che fonde teatro, musica e emozione: la voce narrante di Ambrosino conduce il pubblico nell’anima della Divina, mentre le arie immortali si intrecciano con monologhi, immagini e confessioni intime. Accanto a lei, l’attrice Antonella Morea, il controtenore Andrea Ambrosino, l’ensemble vocale femminile Ami e il pianista Canio Fidanza, sotto la regia di Carlo Cerciello.

Non è una semplice biografia: è Maria Callas che parla al cuore, che rivela la fragilità dietro l’icona, che trasforma ogni nota in un brivido. Il pubblico non assiste: vive, respira e sogna insieme agli artisti.

E l’onda di Ami non si ferma a Napoli. Tra novembre e dicembre il tour attraversa l’Italia:

  • 16 novembre, SuonAMI – 4Ottavi tra Inclusione e Emozione, Milano;
  • 4 dicembre, replica di Ma l’Amor Mio Non Muore, Potenza;
  • 13 dicembre, chiusura trionfale a Terrasini (Palermo).

Ogni concerto è una festa di suoni, un viaggio che unisce cuore, mente e anima. Con Ami, la musica è luce, battito, cuore, un’esperienza che lascia il segno. Non un semplice spettacolo, ma una festa di emozioni in cui l’arte diventa inclusione, e l’inclusione diventa magia.


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