Umbria

Museo Paleontologico di Pietrafitta tra progetti di restauro, efficientamento e valorizzazione


di Danilo Nardoni

Sarà riportato a nuova vita il Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta grazie ad un investimento di oltre 300.000 euro per progetti di restauro del materiale paleontologico (150.000 euro), efficientamento energetico (162.000 euro), ma anche di valorizzazione e condivisione con la cittadinanza vista la partecipazione pure al bando ministeriale “Museo Rigenera”.

I progetti che interesseranno il museo nei prossimi mesi sono stati illustrati alla stampa e alla cittadinanza dopo che, a partire dall’acquisizione del Museo da parte del Ministero della Cultura nel novembre 2022, è stato avviato un percorso di riqualificazione della struttura, che vede la Direzione regionale dei Musei Nazionali dell’Umbria impegnata costantemente anche nello studio, nella conservazione e nella valorizzazione dei reperti di un museo tra i più importanti a livello europeo per il tipo di materiale ritrovato e conservato di una fauna risalente a circa 1 milione e mezzo di anni fa. “Vogliamo accendere un nuovo faro sul museo annunciando da dove si parte, dopo che è stato avviato un nuovo racconto a seguito dell’inserimento nella rete dei 15 musei regionali, per iniziare un percorso che durerà molti anni” ha commentato il direttore dei musei umbri Costantino D’Orazio.

Per l’assessore regionale Simona Meloni il museo diventato statale “ha acquisito lo spazio e l’importanza che meritava”. “Un grande merito e un sentito ringraziamento – ha sottolineato Meloni – va comunque alla comunità di questo territorio che si è impegnata per mantenerlo vivo e acceso in questi anni. Oltre a ripensare il museo sarà fatto anche un racconto intorno a questo per attrarre sempre più persone, pensando anche agli aspetti della formazione e dei rapporti con le scuole”.

La parola è poi passata ai sindaci Roberto Ferricelli (Piegaro) e Giulio Cherubini (Panicale) con entrambi che hanno ricordato come i territori stiano affiancando la Direzione regionale dei Musei Nazionali dell’Umbria in questo percorso archiviando il passato e guardando al futuro: “Finalmente abbiamo grandi prospettive davanti anche per lo sviluppo di un’area complessa”. È infatti in dirittura di arrivo – è stato inoltre ricordato – anche il percorso, nel segno dell’archeologia industriale e del turismo sostenibile, avviato con il progetto di riqualificazione paesaggistica promosso da Enel, nell’ex area mineraria di Pietrafitta dove sono stati recuperati i reperti paleontologici, in collaborazione con i Comuni di Piegaro e di Panicale.

A spiegare poi cosa sarà fatto fin da subito per la valorizzazione dello spazio museale è stata Tiziana Caponi, direttrice del Museo Paleontologico di Pietrafitta. Ed al fine di garantire il mantenimento di ottimali condizioni ambientali, con temperatura e umidità costanti per la conservazione dei reperti paleontologici è in fase di realizzazione il progetto di riqualificazione della struttura.

Grazie invece al finanziamento stabilito dal MIC per il Museo, si procederà al restauro conservativo e alla messa in sicurezza del materiale paleontologico. “Vista la particolare storia dei reperti – ha affermato Daniele Costantini, funzionario restauratore della Direzione regionale Musei nazionali Umbria – è necessario procedere con opportune analisi per la definizione delle loro condizioni conservative e per la puntuale scelta del materiale con il quale affrontare il trattamento di restauro”. Di una “visione scientifica” ha parlato Costantini ricordando l’equipe di alta professionalità messa in campo grazie anche agli accordi di collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Fisica e Geologia, con il Politecnico di Milano, con l’Università di Bologna, con il CNR e con l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro del MIC. “La collezione di Pietrafitta – ha ricordato il prof Marco Cherin di Unipg – in passato è stata solo parzialmente studiata ed in maniera superficiale e quindi ora sarà ristudiata tutta da zero. Entro un anno termineranno le operazioni, oltre che di studio anche di intervento”.

Tra le iniziative in fase di elaborazione, come ha annunciato infine D’Orazio, vi è pure la partecipazione al bando di “Museo Rigenera” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC, che, in caso di aggiudicazione, consentirà di riqualificare gli spazi del museo grazie all’intervento monumentale di Pietro Ruffo, tra i maggiori artisti contemporanei, anche grazie al coinvolgimento della comunità locale. Questo intervento sarà una ulteriore apertura del museo all’arte contemporanea, dopo quello realizzato nelle pareti esterne dalla celebre street artist Alice Pasquini per il progetto nei musei regionali “La Sottile Linea d’Umbria” realizzato lo scorso anno.

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