Liguria

Municipi, ecco i 9 candidati presidenti del centrosinistra: Ceraudo al Medio Ponente, solo 2 donne


Genova. Questa volta era vero. Stiamo chiudendo in queste ore, aveva detto giovedì pomeriggio Silvia Salis, candidata sindaca del centrosinistra alle comunali di Genova, e da “radio campo largo”, questa mattina, sembra che la coalizione abbia trovato la quadra – non in maniera indolore – sulle nove candidature per la presidenza dei nove municipi cittadini. L’ufficialità è arrivata in tarda mattinata con una nota di Salis.

Lo schema vede 6 municipi intestati al Pd, partite contendibilissime quelle di Fabrizio Ivaldi (Bassa Val Bisagno), Lorenzo Passadore (Media Val Bisagno), Michele Versace (Valpolcevera) e Matteo Frulio (Ponente). Ostiche le sfide per Angiola Bavoso (Medio Levante) e Giovanni Calisi (Levante).

Avs candiderà la presidente del municipio Centro Est, Simona Cosso. Il M5s la spunta con due municipi sicuri, il Centro Ovest, dove Michele Colnaghi tenta il bis, e il tanto conteso municipio Medio Ponente, dove sarà Fabio Ceraudo a candidarsi per la presidenza.

Una quadra non indolore, si diceva. All’indomani della presentazione della squadra di Piciocchi per i municipi, il centrosinistra si presenta con solo due donne su nove candidati (contro le quattro del centrodestra) e una delle quali in un municipio difficilissimo, il Medio Levante. L’equilibrio di genere è uno degli altri motivi per cui parte della coalizione, il Pd, spingeva per piazzare la “sua” Elisa Somaglia sulla pedina del Medio Ponente. E in molti, vedendola sul palco con Salis e Schlein, lunedì scorso a Sestri, aveva pensato a una sostanziale investitura.

Dalla coalizione fanno sapere che il ruolo delle donne – senza dimenticare che quello della candidata sindaca in persona – sarà garantito tenendo conto anche dell’eventuale giunta in caso di vittoria. E a proposito. Rumors riportano che la stessa Salis stia ragionando su un’ampia rappresentanza di Avs nella squadra di governo e che l’ipotesi di ben tre assessori abbia favorito il decadere delle pretese dei verdisinistra per i municipi. Sulla carta, in base, agli ultimi risultati elettorali, avrebbero avuto diritto a due candidati presidenti come i cinquestelle.

Il M5s in giunta sarà invece meno presente, al momento si ipotizza un solo assessore, probabilmente la ex europarlamentare Tiziana Beghin. Ci dovrebbe essere spazio per un esponente di Azione, Cristina Lodi, su cui calzerebbe la delega al Sociale e poi a uno di Italia Viva. Per quanto riguarda i tre papabili assessori di Avs, si parla di Francesca Ghio, ma anche di Simone Leoncini, il cui nome era stato fatto per la Bassa Val Bisagno. Gli altri cinque assessorati resterebbero a Pd e lista civica.

Tenendo conto che si tratta di ipotesi e che, come ha detto Silvia Salis, la definizione della giunta “si vedrà all’indomani del voto sulla base dei risultati delle varie liste”, se fosse questa la geometria definitiva quello che a oggi è il principale partito della coalizione, il Pd, vedrebbe la sua influenza molto ridimensionata. Una prospettiva che, probabilmente, spingerà il Partito Democratico a cercare di confermare, se non superare, il numero di preferenze ottenute alle ultime tornate elettorali. Ad ogni modo, a questo punto la campagna elettorale parte in quarta. Anche nei nove municipi.

In una nota diramata in mattinata, Silvia Salis dice: “Abbiamo bisogno di un cambiamento di rotta in tutta Genova, dal Comune ai municipi. In questi anni di governo di centrodestra abbiamo visto le istituzioni municipali depauperate del loro potere economico e politico, private di fondi, di agibilità, messe costantemente in difficoltà nel compiere il loro ruolo principale: essere il primo presidio di vicinanza, supporto e risposta alle necessità delle cittadine e dei cittadini”.

“Vogliamo che il municipio torni a essere la prima casa dei genovesi – conclude la nota – per questo, a rappresentare questa istituzione, abbiamo scelto nove persone competenti, radicate nei territori, pronte ad ascoltare e agire. Perché Genova non può continuare a essere una città a due velocità, con troppi luoghi abbandonati dalla politica, senza servizi né opportunità. Vogliamo una città di tanti centri, con presidi sociali ed economici, mezzi di trasporto, spazi di socialità e tutto il necessario per vivere dignitosamente”.

 




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