MSF chiede chiusura dei centri Ghf a Gaza: “Teatro di omicidi orchestrati”
Continuano le condanne verso il sistema di distribuzione di aiuti nella Striscia di Gaza. Questa volta è Medici Senza Frontiere (Msf) a chiedere lo smantellamento dei centri gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), organizzazione controllata da Israele e Stati Uniti, definiti luoghi di “omicidi orchestrati” di palestinesi. L’accusa, spiega l’organizzazione stessa in un comunicato, arriva sulla base di un’analisi di dati medici e testimonianze di pazienti e medici delle due cliniche che gestisce a Gaza. I punti di distribuzione alimentare sono teatro di “violenza mirata e indiscriminata da parte delle forze israeliane e di fornitori privati americani contro i palestinesi affamati”, dice l’organizzazione. Purtroppo non è una novità, le stesse accuse sono arrivate dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani e secondo gli esperti almeno 859 persone sono state uccise nei pressi dei siti del Ghf dall’inizio delle operazioni a fine maggio 2025. Ma Medici Senza Frontiere ha la possibilità di fornire un resoconto direttamente dalla Striscia, inaccessibile per i giornalisti stranieri indipendenti. “I bambini sono stati colpiti al petto mentre cercavano di procurarsi del cibo. Le persone sono state schiacciate o soffocate durante la fuga precipitosa. Intere folle sono state colpite nei punti di distribuzione”, afferma la direttrice generale di Msf, Raquel Ayora. “Nei quasi 54 anni di attività di Msf, raramente abbiamo assistito a simili livelli di violenza sistematica contro civili disarmati”, continua, sottolineando che questa prassi “deve finire adesso”.
L’analisi di Msf sulle ferite da arma da fuoco tra i pazienti ricoverati, poi, mostra che l’11% delle ferite da arma da fuoco riguardava la testa e il collo, mentre il 19% interessava aree che comprendevano torace, addome e schiena. Al contrario, le persone che arrivavano dal centro di distribuzione di Khan Yunis avevano molte più probabilità di arrivare con ferite da arma da fuoco agli arti inferiori. “I modelli distintivi e la precisione anatomica di queste ferite suggeriscono fortemente che le persone all’interno e nelle vicinanze dei centri di distribuzione siano state prese di mira intenzionalmente, piuttosto che colpite accidentalmente o indiscriminatamente”, accusa Msf.
Per questo, l’ong chiede “l’immediato smantellamento del programma Ghf e il ripristino del meccanismo di distribuzione degli aiuti coordinato dalle Nazioni Unite” e sollecita i governi, “in particolare gli Stati Uniti, ma anche i donatori privati, a sospendere ogni sostegno finanziario e politico alla Ghf”. Da quando la Ghf ha iniziato a operare nella Striscia, le équipe dell’organizzazione internazionale hanno curato “71 bambini con ferite da arma da fuoco, 25 dei quali avevano meno di 15 anni”, aggiunge Msf, spiegando che “senza alternative per trovare cibo, le famiglie affamate spesso mandano gli adolescenti in questo ambiente letale, poiché sono spesso gli unici uomini in famiglia fisicamente in grado di affrontare il viaggio”. A Gaza è in corso un disastro umanitario e anche l’Agenzia alimentare delle Nazioni Unite si è unita agli allarmi sulla carestia. Secondo Msf, i centri di distribuzione gestiti dalla Ghf si inseriscono in “un piano mortale, che istituzionalizza la politica di fame delle autorità israeliane a Gaza”.
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