Ambiente

Mozzarella, 68% consumatori sbaglia a tagliarla e ad abbinarla – Prodotti Tipici

 – Si avvicina la bella stagione e per molti il picnic del primo maggio ma il 68% commette errori nel consumare un prodotto simbolo della gastronomia italiana, la Mozzarella di Bufala Campana Dop. Ad esempio la taglia a fette, come fosse un formaggio qualsiasi. Un gesto che altera il delicato equilibrio tra la sapidità della pelle esterna e la dolcezza del cuore. È quanto emerge da un’indagine condotta da Fattorie Garofalo, primo produttore mondiale di Mozzarella di Bufala Campana Dop, su un campione di 1.200 consumatori europei, intervistati nei punti vendita dell’azienda situati nei principali aeroporti e stazioni italiane. L’indagine è stata realizzata in vista della partecipazione a TuttoFood, la fiera internazionale dell’agroalimentare in programma a Milano dal 5 all’8 Maggio.

    Dall’analisi emergono abitudini scorrette, tanto diffuse quanto penalizzanti, che alterano il gusto del prodotto. Molti consumatori, ad esempio, mangiano la mozzarella direttamente dal frigorifero, senza darle il tempo di tornare a temperatura ambiente, compromettendo così sapore e consistenza. Altri la immergono in acqua del rubinetto, compromettendone la salinità originale.

    E nell’abbinamento molti la accompagnano con vini troppo tannici o corposi, inadatti alla sua delicatezza, oppure con pane integrale o troppo saporito che ne copre il gusto. C’è poi chi esagera con i condimenti – olio, spezie, erbe -, alterando l’identità semplice e pura della mozzarella.

   Secondo Fattorie Garofalo, l’ideale sarebbe consumarla con le mani. Se è necessario tagliarla, si dovrebbero utilizzare coltelli in ceramica a lama liscia per seguire la fibra naturale della mozzarella ed evitare di “strapparla”.

    Il sondaggio ha stilato anche una classifica dei cinque popoli europei più attenti nel consumo corretto della mozzarella di bufala. Al primo posto ci sono i tedeschi, meticolosi e informati, seguiti dagli spagnoli, che si distinguono per il rispetto della temperatura di servizio e la semplicità negli abbinamenti. Sul terzo gradino del podio i francesi, abili nell’integrare la mozzarella in piatti freddi e raffinati. Solo quarti gli italiani, penalizzati proprio dalla disattenzione: la conservano male, la condiscono troppo e spesso la tagliano nel modo sbagliato, dando per scontato un prodotto che invece richiede cura. Chiude la classifica la popolazione belga, con un approccio più riservato ma crescente in cultura del prodotto.
   
   

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