Morto Papa Francesco, il cardinal Bagnasco: “Da subito ci ha colpito la sua empatia”
Genova. “Questa è una giornata di grande dolore, di sorpresa e però anche di grande grande preghiera, il ricordo di Papa Francesco rimarrà sempre nel cuore e nella memoria di ciascuno, della Chiesa ma anche del mondo intero. La sua empatia fin dall’inizio della sua elezione ha colpito tutti e poi si è mantenuta nel corso degli anni“.
A parlare è il cardinale Angelo Bagnasco, per molti anni arcivescovo di Genova – lo era quando Bergoglio fece visita alla città nel 2017 – e già presidente della Cei, la conferenza episcopale italiana, confermato nel suo secondo mandato proprio da Francesco. Bagnasco, che oggi è cardinale emerito, e non potrà partecipare al conclave avendo già compiuto 80 anni, ricorda il Papa da un punto di vista di religioso e di uomo.
“Quello che tutti quanti non possiamo e non potremo dimenticare, anche alla luce degli ultimi tempi della sua malattia, è il coraggio con cui gli ha affrontato questa sofferenza e il coraggio a mostrarsi al mondo così com’era, segnato dalla fragilità di tutti gli uomini, il coraggio di presentarsi ieri per la benedizione Urbi e Torbi dalla loggia di San Pietro, gesto che ha commosso il mondo e che fa pensare anche a un suo presagio personale, quasi un ultimo sapendo di un’ultima benedizione, un ultimo saluto alla Chiesa e di riflesso la sua malattia, il suo ministero, segnato dal tema della speranza, come tutti ricordiamo”, dice Bagnasco in un video diramato dalla curia genovese.
“Il messaggio di Papa Francesco ain questi ultimissimi giorni – sottolinea Bagnasco – è stato essere pellegrini messaggeri di speranza”. Poi alcuni ricordi più personale: “Non posso dimenticare con animo grato la fiducia che il Santo Padre ha riposto in me, da una parte confermandomi per il secondo mandato presidente della Cei e poi rinnovando il mandato per altri due anni dopo la scadenza”.
Di lui, il cardinale ricorda “la possibilità di colloquiare con molta apertura, accogliendo le sue parole che poi trasmettevo ai miei fratelli nei diversi incontri”.
Un grande spazio nella memoria di Angelo Bagnasco è però sicuramente la visita che Jorge Bergoglio, di origini liguri (la nonna era di Piana Crixia, in Val Bormida), fece a Genova, “una visita che rimane nel cuore di tutti, per la sua presenza così generosa fin dal mattino presto e la sera dopo la santa messa, il suo sorriso, e anche il suo spirito attraverso battute e commenti su quello che accadeva di mano in mano furono una inezione di positività nel cuore di tutti i genovesi”.
E poi un ultimo aneddoto, a cuor leggero, di Angelo Bagnasco: “Al termine della santa messa in piazzale Kennedy, davanti a migliaia di persone, gli avevo detto che i genovesi erano un po’ come un diesel, magari all’inizio fanno un po’ fatica ma poi vanno dritti verso la meta, questa immagine era stata molto apprezzata dal Papa, aveva sorriso sopra queste parole e aveva scherzato con i presenti”.