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Roma, 12 giu. (Adnkronos Salute) – Dalle soluzioni biomediche d’avanguardia per i test farmacologici a quelle tecnologiche come i ‘digital twin’, gemelli digitali che riducono i tempi della ricerca preclinica, ma anche le opportunità di investimento per i colossi mondiali del settore sugli ecosistemi territoriali e le reti di ricerca nazionali. Si presenta così l’Italia alla Bio International Convention 2025, in programma a Boston dal 16 al 19 giugno, che attende 20mila professionisti da oltre 60 Paesi del mondo, punto di riferimento globale per l’intera filiera biotech. Una missione – organizzata dall’Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, insieme al ministero degli Affari esterie della Cooperazione internazionale e al ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il supporto di Farmindustria, Federchimica Assobiotec e Invitalia – che riunisce aziende leader di mercato e imprese innovative, accanto a cluster regionali, enti di ricerca, parchi scientifici e agenzie di attrazione investimenti, offrendo un quadro composto di tecnologie d’avanguardia e opportunità territoriali per partnership industriali e di ricerca e sviluppo.
“La presenza italiana alla Bio di Boston è il risultato di un impegno che da anni vede Agenzia Ice promuovere un sistema integrato di competenze scientifiche, infrastrutture di ricerca e filiere industriali ad alto contenuto tecnologico – afferma Erica Di Giovancarlo, direttore Ufficio Ice di New York e coordinatrice Rete uffici in Usa di Agenzia Ice – Fare squadra all’interno di un unico padiglione nazionale consente alle imprese italiane di mostrare ai partner internazionali l’intero percorso che va dall’idea alla produzione, sostenuto da un importante bacino di talenti e da un comparto manifatturiero che detiene il 23% del valore Cdmo europeo (sviluppo e produzione conto terzi). Grazie alle opportunità offerte dagli enti locali e all’esperienza maturata dall’industria, l’Italia si conferma un luogo ideale dove sviluppare, testare e scalare soluzioni biotech, con l’innovazione come principale volano di crescita per il Paese e per i player globali che scelgono di investire sul nostro territorio”.
L’Italia è “una potenza esportatrice, costantemente tra i primi 10 esportatori a livello globale, ma non molti sanno che il settore farmaceutico è tra queste prime esportazioni – osserva il direttore generale del ministero degli Affari esteri, Mauro Battocchi – Questo risultato sarebbe impensabile senza solide basi scientifiche, di R&S e produttive. Il Global Biotech Montalcini Tour ha anche l’obiettivo di portare una nuova e più aggiornata narrazione dell’Italia, in particolare nel settore Life Science”. Aggiunge il responsabile Innovazione tecnologica e startup del ministero degli Affari esteri, Massimo Carnelos: “Sostenendo le nostre aziende biotecnologiche emergenti nella loro espansione globale, il Maeci e l’Agenzia Ice stanno dalla parte dei nostri imprenditori high-tech e delle loro tecnologie avanzate nel campo delle scienze della vita e delle biotecnologie. L’Italia ha molto da offrire e di cui sorprendersi, ma purtroppo non è abbastanza valorizzata. Siamo qui alla Bio Usa per raccontare e mostrare una storia diversa”.
L’Italia è un attore di primo piano in Europa nel settore biotech: la filiera delle scienze della vita genera l’11% del Pil nazionale e l’industria farmaceutica conta 770 siti produttivi, numero che posiziona il Paese al secondo posto nell’Ue. Sul fronte dei servizi industriali, l’Italia è prima in Europa per valore della manifattura Cdmo (terzisti che si occupano sia della fase di sviluppo che della produzione), pari a 3,6 miliardi di euro, il 23% del totale Ue. Le esportazioni di farmaci e prodotti biotech italiani verso il resto del mondo hanno superato 52 miliardi di euro nel 2024, registrando la crescita più rapida tra le grandi economie europee nell’ultimo quinquennio (+60% secondo dati Eurostat). L’innovazione è sostenuta da investimenti in ricerca e sviluppo saliti a 2 miliardi di euro nel 2023 (+25% dal 2019) e da oltre 7mila addetti dedicati. Anche negli scambi Italia-Usa, il chimico-farmaceutico si conferma un pilastro: nel 2024 ha rappresentato il 18% delle importazioni complessive Usa dal nostro Paese, secondo settore solo ai macchinari. In valore assoluto, le importazioni statunitensi di prodotti chimico-farmaceutici italiani hanno toccato 13,7 miliardi di dollari, con un balzo annuo del 31,4%. Il segmento biotech si distingue per dinamicità: le importazioni americane sono salite a 4,4 miliardi di dollari, segnando un incremento del +112% rispetto al 2023.
Il 16 giugno, in concomitanza con l’apertura della convention, il Consolato Generale d’Italia a Boston ospiterà una tappa del Montalcini Global Biotech Tour, il programma di eventi promosso da Agenzia Ice e Maeci per proiettare nel panorama internazionale le imprese biotech emergenti italiane. “Siamo particolarmente lieti di accogliere al Consolato Generale d’Italia a Boston il Montalcini Global Biotech Tour un’iniziativa che celebra l’eccellenza scientifica italiana e promuove il dialogo con uno degli ecosistemi biotech più avanzati e competitivi al mondo – conclude il console generale d’Italia a Boston, Arnaldo Minuti – Boston ospita quasi mille aziende biotech e oltre 140mila professionisti nel settore delle scienze della vita. L’Italia è parte integrante di questa rete globale grazie a imprese di primo piano, a investimenti strategici e a una vivace comunità di ricercatori, scienziati e manager italiani. Questo evento rappresenta un’importante piattaforma per favorire nuove collaborazioni, rafforzare i legami economici tra Italia e Stati Uniti e valorizzare il contributo italiano all’innovazione e alla salute globale”.
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