Morto Celso Valli, il maestro dietro i grandi successi pop della musica italiana
Compositore, arrangiatore, produttore e anche autore, Celso Valli, è stato un pezzo di storia della musica italiana dell’ultimo mezzo secolo. Il maestro è morto domenica all’età di 75 anni. A dare l’annuncio della scomparsa è stato Eros Ramazzotti con un post sui social: “Celso, mi mancherai maestro”, ha scritto l’artista nelle stories di Instagram. “Ciao Celso, un altro gigante che ci lascia”.
I funerali si svolgeranno mercoledì 30 luglio alle 14:30 nella Chiesa di San Valentino in via della Grada, a Bologna.
Dagli anni 70 in poi, Valli ha collaborato con i più grandi nomi della musica italiana e internazionale, contribuendo con la sua arte a una lunghissima serie di successi. E in tanti, oggi, gli rendono omaggio: Vasco Rossi lo definisce “un genio assoluto… un grande amico di fiducia”, Laura Pausini ricorda che “avete ascoltato tantissime mie canzoni arrangiate e suonate da lui, alcune delle quali sono diventate colonne sonore della vostra e della mia vita”, Gianni Morandi lo descrive come “un grande musicista, uno straordinario arrangiatore, un autore, un direttore d’orchestra, un vero artista”.
La lista degli artisti con cui ha collaborato è impressionante: Mina, Andrea Bocelli, Giorgia, Renato Zero, Ornella Vanoni, Claudio Baglioni, Adriano Pappalardo. Sua è la firma dietro album cult come “La vita è adesso“, “Oltre” di Claudio Baglioni, “Terra promessa” di Eros Ramazzotti, “Il mare calmo della sera” di Andrea Bocelli, “Strano il mio destino” di Giorgia, “Resta in ascolto” di Laura Pausini. A 72 anni aveva pubblicato un album tutto suo, “Sette canzoni al piano”. Nel corso della sua carriera ha ricevuto dischi d’oro, di platino e un Latin Grammy Award per “Primavera in anticipo” di Pausini. Nel 2011 ha ricevuto anche un disco di diamante per l’album “Vivere o niente” di Vasco Rossi.
Nato a Bologna il 14 maggio 1950, Celso Valli aveva studiato al Conservatorio della sua città, dove co-fondò una big band jazz, partecipando a diversi festival del settore. I suoi primi passi nel mondo discografico li muove come tastierista nei Ping Pong, gruppo rock progressive con cui pubblicò due album e ottenne un discreto successo con “Caro Giuda”, scritta da Roberto Vecchioni.
Negli anni 80 Valli è stato una forza trainante della musica italiana: sue le produzioni di “Canzoni stonate” di Gianni Morandi (1980), “Nell’aria” di Marcella Bella (1983), “Self Control” di Raf (1984), “Ti sento” dei Matia Bazar (1985), “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia (1987), “051/222525” di Fabio Concato (1989). Ha curato lavori importanti come “Canzoni di Mogol Battisti” del Coro degli Angeli (1982), “Nove” di Ivan Graziani (1984), “Salamandra” di Miguel Bosé. E ha lavorato anche con artisti internazionali del calibro di Hans Zimmer.
Nel 1984 vinse Sanremo con Eros Ramazzotti e “Terra promessa”, dando inizio a una collaborazione storica da cui nasceranno brani come “Adesso tu”, “Una storia importante”, “Musica è”, “Se bastasse una canzone”, “Cose della vita”, “Più bella cosa”, “Un’emozione per sempre”. Con Vasco Rossi ha firmato pezzi come “Guarda dove vai”, “Senza parole”, “Sally”, “Marea”.
Negli anni 90 ha cominciato la lunga collaborazione con Andrea Bocelli, culminata nella vittoria al Festival di Sanremo 1994 con “Il mare calmo della sera”. Ha lavorato anche con Giorgia (“Come saprei”), Enzo Jannacci (“Guarda la fotografia”), Irene Grandi (“La tua ragazza sempre”), Patty Pravo (“…e dimmi che non vuoi morire”), Gerardina Trovato (“Non è un film”), firmando con lei anche “Dare To Live (Vivere)”, poi portata al successo da Andrea Bocelli e Laura Pausini. Con quest’ultima ha condiviso una lunga serie di progetti, tra cui “Tra te e il mare”, “Resta in ascolto”, “Io canto”, “Primavera in anticipo”.
Per Adriano Pappalardo produsse nel 1978 “Ricominciamo”, mentre con Mina realizzò gli album “Italiana”, “25” e “Catene”, inaugurando la loro collaborazione con “Anche un uomo”, sigla della riedizione del celebre quiz televisivo Lascia o raddoppia?.
Celso Valli è stato anche autore in prima persona, firmando alcuni singoli per progetti italodisco come Azoto e Tantra, autentici gioielli della disco italiana più sofisticata e visionaria.
Ha diretto l’orchestra in numerose edizioni del Festival di Sanremo; l’ultima, nel 2023, accanto a Ultimo ed Eros Ramazzotti. Una presenza costante, elegante e determinante per la musica italiana degli ultimi cinquant’anni.