Veneto

Morti sul lavoro in Veneto, Baldin (M5S): “Zaia finanzi gli Spisal”

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Morti sul lavoro in Veneto, Baldin (M5S) ribadisce: “Zaia investa di più negli Spisal”

Il tragico e inaccettabile bilancio dei primi sei mesi del 2025 in Veneto riguardo i morti sul lavoro riaccende i riflettori sulla situazione lavorativa della regione, in quanto il peggioramento delle statistiche così drastico rispetto allo scorso anno non può essere solo una questione di fatalità, ma qualcosa deve andare rivisto: ne è convinta la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale Erika Baldin, che ha espresso tutta la sua preoccupazione per quanto sta accadendo, a partire dalla tragica fine dei due operai egiziani Sayed Abdelwahab Hamad Mahmoud e Ziad Saad Abdou Mustafa, asfissiati dalla fossa biologica che stavano ripulendo a Santa Maria di Sala, per i quali invita la Procura della Repubblica a procedere nelle indagini per accertare la natura del rapporto di lavoro e lo status dei due sfortunati operai: “Da quanto si è appreso nei media e tramite il sindacato -ha affermato la consigliera- i corpi dei due ragazzi sono stati ritrovati senza mascherine di protezione antigas. So che è stato aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando anche l’omicidio colposo: andrà confermato se effettivamente Sayed e Ziad lavorassero senza un regolare contratto, e da chi avessero ricevuto l’incarico di ispezionare la fossa, giusto per evitare il rimbalzo di responsabilità”. Come sostenuto anche da altri consiglieri regionali, l’esponente pentastellata ha sottolineato l’importanza di valutare il grado di preparazione dei due lavoratori, per accertare che non siano stati mandati “allo sbaraglio” senza adeguata formazione.

Allargando il discorso alla situazione generale, Baldin ha messo in evidenza come ci sia un nesso tra lavoro sommerso e aumento degli infortuni: “Ricordo ad esempio – ha continuato – il caso della povera Anna Chiti, la studentessa veneziana annegata in laguna al suo primo giorno di lavoro, lo scorso maggio. Anche lei era senza contratto. Dove si annidano approssimazione, casualità, elusione delle norme è molto più facile che accadano fatti senza ritorno. Specie in una terra che purtroppo sta andando in controtendenza rispetto al dato nazionale, quanto al numero delle morti nei luoghi di lavoro: nei primi sei mesi del 2025 sono più che raddoppiate in Veneto rispetto all’anno precedente, con 36 decessi a fronte di 16, secondo solo alla Lombardia”.

Come intervenire dunque? Baldin ha una proposta precisa: “Chiedo alla Regione di prendere un impegno e dar corso a intuizioni già manifestate: per prima cosa chiedo che la Giunta si costituisca parte civile nel processo che seguirà alla conclusione delle indagini relative alla tragedia di Santa Maria di Sala. Un atto che ritengo doveroso per sensibilità istituzionale e per dimostrare di avere veramente a cuore vicende come questa. Ma soprattutto, per l’ennesima volta chiedo a Zaia di fare l’ultimo regalo al Veneto prima di terminare il mandato: finanziare finalmente gli SPISAL in capo alle ULSS, dotandoli di personale in servizio e di risorse soddisfacenti non solo a intervenire post factum, quanto ad agire in termini preventivi, contribuendo ad evitare avvenimenti come questo”.


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