Morte di Andrea Prospero, il diciottenne romano ricorre al Riesame per tornare libero
Ha impugnato l’ordinanza della misura cautelare agli arresti domiciliari il diciottenne di Roma, accusato di istigazione o aiuto al suicidio per la morte di Andrea Prospero, lo studente lancianese trovato senza vita il 29 gennaio in un appartamento in affitto a Perugia.
Tramite il suo difensore, l’avvocato Alessandro Ricci, ha depositato l’istanza al tribunale del Riesame, che ora dovrà fissare l’udienza nei prossimi giorni. Lo riporta PerugiaToday.
Il diciotenne romano è stato raggiunto dalla misura cautelare lo scorso 17 marzo. Secondo gli inquirenti, avrebbe chattato con Andrea Prospero mentre il diciannovenne lancianese assumeva ossicodone e benzodiazepine fino a morirne, consigliandolo e incoraggiandolo a superare anche le ultime reticenze.
Nell’interrogatorio di garanzia, svolto il 21 marzo davanti al gip del tribunale di Perugia Margherita Amodeo, il giovane si era avvalso della facoltà di non rispondere dopo essere arrivato in auto da Roma.
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