Morrissey – Live @ Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone (Roma, 28/07/2025)

Torna il nostro caro Moz a Roma dopo che nel 2017 se ne era andato precipitosamente dall’Italia a causa del famoso episodio che lo aveva visto confrontarsi con le forze dell’ordine per una semplice infrazione stradale, un episodio che lo aveva spinto, offeso e turbato, a rimangiarsi tutte le belle parole spese per l’Italia e gli italiani nella sua autobiografia e ad annullare tutte le date gia’ fissate per il tour italiano compresa quella allo Sferisterio di Macerata (praticamente sotto casa) che si preannunciava, anche per la location, un evento unico e irripetibile.
Un vero peccato ma il buon Moz lo conosciamo e per chi lo segue e lo ama da tanti anni, nonostante la delusione fosse grande, era una delle tante espressioni di una personalità particolare e incontrollabile, capace di esprimersi in modi tali da spingere ad amarlo da molti e odiarlo da altri con la stessa intensità che può scaturire solo nei riguardi dei grandi protagonisti che hanno segnato e segneranno la storia della musica.
Ogni suo spettacolo prima di essere quello che deve essere è prima di tutto una specie di thriller nel quale ci si domanda se andrà tutto bene, se si presenterà o lo annullerà, se accadrà un qualsiasi episodio capace di cambiare all’improvviso il suo umore, un evento nel quale gli organizzatori si preoccupano di avvisare via email i futuri spettatori che la carne è assolutamente bandita,
Ditemi voi se il Moz non è una Rockstar, The Last of The Famous International Rockstar, parafrasando una sua fantastica canzone, o se volete un moderno Oscar Wilde che fa della sua vita un’opera d’arte, una tela da dipingere con visioni che si possono a volte non condividere ma che hanno sempre un impatto e un effetto unico.
Il suo concerto si tiene in una location che credo non abbia bisogno di presentazione, l’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” è un posto speciale sotto tanti punti di vista e l’organizzazione praticamente perfetta, si entra con qualche ora di anticipo dopo una breve fila, si fa una capatina al merchandising ufficiale giusto per prendere una t-shirt ricordo per me e mio figlio e osservare i vinili firmati Morrissey andare a ruba per la “modica” cifra di 250 euro.
Mentre siamo in attesa cade qualche goccia di pioggia, instillando una leggera inquietudine, ma finalmente, dopo la consueta lunga sequenza di video che ha visto tra gli altri anche artisti italiani come Massimo Ranieri, Little Tony e Rita Pavone, eccolo arrivare sul palco, salutare il pubblico con un <
Siamo solo all’inizio ma una cosa appare evidente la band è energia pura, le chitarre del veterano Jesse Tobias e dell’ italiana Carmen Vandenberg sono luccicanti e allo stesso tempo potenti dando una dimensione assolutamente rock al live, una caratteristica che si ripeterà in parecchi brani, il basso di Juan Galeano Toro, le tastiere di Camilla Grey e la batteria di Matt Walker completano una band validissima e carismatica.
La scaletta è ottima regalando piccole perle dalla sua immensa carriera e alcuni brani che amo particolarmente come “All You Need is Me” che’ pura esplosione, “Jack The Ripper” che, mentre il palco è invaso da uno spettrale e inquietante fumo rosso, viene stravolto e si trasforma in un pezzo psichedelico, una versione magnetica e assolutamente fantastica, le nuove “Rebels without Applause e soprattutto “Sure, Enough, the Telefon Ring” che sorprende in questo live dove tutto sembra più potente e incisivo.
Morrissey nel frattempo si diverte e scherza con il pubblico, annuncia “Istanbul” dopo averla cantata, cambia il ritornello di “Everyday Is Like Sunday” con << Dimmi quando quando quando >>, gorgheggia, urla, dice con tono umoristico di essere ancora vivo a differenza di quelli che lo vorrebbero morto, invita tutti ad ascoltare la musica comprandola nei negozi perché quello è l’unico modo giusto di ascoltarla ( Streaming killed the radio star aggiungo io), coinvolge il pubblico che lo osanna e segue con liturgica devozione, si strappa come al solito la sua maglietta e la lancia al pubblico che ne fa brandelli.
” I Know it’s Over” è struggente e bellissima oggi come allora, “Let Me Kiss You” è la prova evidente che chi pensa che la carriera di Moz si sia fermata con gli Smiths si sbaglia clamorosamente, “All The Lazy Dykes” si mostra in una versione sorprendentemente incisiva, insomma ogni brano è vivo e coinvolgente in questa ora e mezza di concerto che sembra un giro su una giostra e ti lascia stravolto e senza fiato.
L’encore è affidato oltre che a ” “Let Me Kiss You”” a “Irish Blood English Heart” che conclude il concerto al quale non manca neanche il classico tentativo di invasione del palco da parte del pubblico, che riesce però pienamente solo a una ragazza che ha come regalo l’abbraccio del buon caro Moz che non si sottrae.
Il concerto finisce con gli applausi scroscianti del pubblico mentre sullo schermo compare in loop il video di un uomo, accompagnato da un suono fastidioso, che si spara un colpo in testa.
Una serata bellissima, un Morrissey in gran forma regala spettacolo con una band formidabile, la sua presenza scenica unica e la sua voce sono capaci di emozionare e avvolgerti, bentornato caro Moz.
Setlist
Suedehead
How Soon Is Now? (The Smiths song)
First of the Gang to Die
We Hate It When Our Friends Become Successful
All You Need Is Me
One Day Goodbye Will Be Farewell
You’re the One for Me, Fatty
I Wish You Lonely
Rebels Without Applause
Istanbul
Sure Enough, the Telephone Rings
Shoplifters of the World Unite (The Smiths song)
Everyday Is Like Sunday
I Know It’s Over (The Smiths song)
All the Lazy Dykes
The Loop
Jack the Ripper
I Will See You in Far-Off Places
Encore:
Let Me Kiss You
Irish Blood, English Heart
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