Moria di pesci sul Tevere: via all’indagine di Arpa e Istituto zooprofilattico
Moria di pesci sul Tevere in zona Promano (Città di Castello). A segnalarla un pescatore che ha fatto scattare tutti gli accertamenti previsti: in particolare è emerso che nell’area sono stati trovati tra 100 e 150 esemplari morti sia di Barbo che di Cavadeni e alcuni di questi sono stati prelevati da personale Arpa e affidati al personale dell’Istituto zooprofilattico di Umbria e Marche al fine di stabilire le cause di morte, come spiega una nota dell’Arpa.
Contestualmente sono stati controllati i dati della centralina a monte del tratto in cui sono stati trovati morti i pesci, perché il pescatore ha riferito che alcune carcasse venivano trasportate dalle corrente, facendo quindi supporre che la criticità fosse a monte. La centralina di Santa Lucia, che si trova a 6 km a monte dal punto in cui è stata rilevata la moria delle specie ittiche, non ha però rilevato anomalie, nonostante esegua da anni un monitoraggio continuo.
Da qui la decisione dei tecnici di Arpa di prelevare campioni di acqua per procedere con analisi di laboratorio. Infine, la Usl 1 ha informato il Comune di Città di Castello della necessità di farsi carico della rimozione delle carcasse, mentre la polizia provinciale ha avviato una serie di ispezioni in ulteriori tratti del fiume e dei suoi affluenti per accertare l’eventuale sversamento di sostanza o la presenza di altre pesci morti.
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